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Melodrammi e canzonette - Pietro Metastasio - copertina
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Melodrammi e canzonette

Descrizione


Metastasio (1698-1782), il più celebrato poeta italiano del suo tempo, visse alla Corte di Vienna come poeta cesareo. La sua produzione letteraria, che include versi, canzonette e melodrammi, ebbe vastissima diffusione europea, e una lunga influenza sulla tradizione poetica successiva. Il volume raccoglie un'antologia esaustiva del poeta italiano.
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Dettagli

2005
Tascabile
23 febbraio 2005
778 p., Brossura
9788817004978

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Fabrizio Porro
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Forse è necessario proporre un «successore» a Torquato Tasso come ultimo letterato italiano a livello europeo. Pietro Metastasio (anche se tuttora denigrato alla spocchia dell' Alfieri, e trascurato da programmi scolastici e teatri) risponde certamente a questo requisito: fu ammirato da personaggi quali Mozart, Stendhal, Voltaire (che dall'Eroe cinese trasse il proprio «L'Orphelin de la Chine», gli enciclopedisti francesi (Louis de Cahusac richiese la sua collaborazione all' «Encyclopédie, ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers», sotto la direzione di Denis Diderot e Jean le Rond d'Alembert, poi rifiutata dal Metastasio), il cantante Carlo Broschi detto Farinello, i reali di Spagna e d'Austria che gli richiederanno drammi ed altri versi per tutto l'arco della sua vita. Senza contare l'affetto dei non intellettuali, testimoniato dal Carducci (1882) che riporta come l'inno della Rivoluzione Napoletana del 1820 (trent'anni dopo la morte del Metastasio) il poeta Gabriele Rosseti fosse costretto a furor di popolo ad inserire due versi della canzonetta «La Libertà»(A) Nice:« Non sogno questa volta, Non sogno Libertà».Insomma, Metastasio fu un grande poeta e drammaturgo italiano ma restó pressoché dimenticato. La palma d'oro venne assegnata al Tasso forse perché la sua «Gerusalemme liberata» rimane ancora oggi un documento attuale anche per lo scontro di civiltà che inevitabilmente richiama.

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Pietro Metastasio

(Roma 1698 - Vienna 1782) poeta e drammaturgo italiano.La vita e le opere Figlio di un modesto commerciante, ancora fanciullo rivelò eccezionali doti di poeta improvvisatore. Nel 1712 G.V. Gravina lo prese sotto la sua protezione, sottraendolo alla vita mondana dei salotti romani e portandolo con sé prima a Napoli e poi a Scalea, in Calabria, dove gli venne impartita una severa educazione razionalistica e classicistica sotto la guida del cartesiano G. Caloprese. Tornato a Roma nel 1714, M. (così Gravina aveva grecizzato il cognome Trapassi) prese gli ordini minori e affinò la propria formazione letteraria attraverso assidue letture. Nel 1717 a Napoli usciva la sua prima raccolta di Poesie, comprendente la tragedia Giustino; nel 1718 Gravina moriva, lasciandogli una cospicua eredità. Trasferitosi...

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