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Con esempi tratti dalla pratica clinica e dalla letteratura, con un impianto teorico solido e multidisciplinare, Rita Charon ci mostra in che modo si possa sviluppare un contatto empatico con il paziente, per una medicina più umana, etica ed efficace. Più narrativa.
«Un saggio ormai diventato un classico» - il Venerdì di Repubblica
«Non tutti i colloqui portano a rivelazioni sconvolgenti, ma può venir fuori qualcosa di fondamentale nel bel mezzo di conversazioni banalissime e quotidiane» - Il Messaggero
«Il racconto è anche il miglior modo di onorare le storie dei malati» - Corriere della Sera Salute
«Rita Charon si è fatta pioniera di un approccio che va sotto il nome di medicina narrativa, raccontata in un libro di grande impegno teorico e altrettanta esperienza clinica» – La Lettura
Come integrare le storie dei pazienti nella pratica clinica? Come arricchire l’oggettività della scienza medica con le emozioni individuali?Indice
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Libro quasi indispensabile per medici ed operatori sanitari, che si fa leggere bene comunque. Ben scritto, ricco di numerosi casi esplicativi, riporta in primo piano l' essere umano dentro la malattia. Cercando di superare il confine, spesso conflittuale, tra chi cura e chi viene curato.
In un saggio, che è ormai un classico, Rita Charon (1949), medico internista e studiosa di letteratura alla Columbia University, dove attualmente dirige il reparto di Medicina narrativa, mette in risalto proprio la centralità della narrazione, delle storie di malattia e di cura nella formazione delle future generazioni di medici, infermieri, e nella formazione erogata in servizio. Avvalendosi di un apparato speculativo molto saldo, con un’attenta puntualizzazione teorica di tesi di carattere critico-narratologico, Rita Charon crea un’efficace compenetrazione tra pratica medica e prassi narrativa, definendo, già dalla prefazione, il punto focale della sua ricerca: l’elaborazione della medicina narrativa. Apparentemente, posta così, l’espressione potrebbe apparire un bisticcio. Cosa potrebbe mai, infatti, accomunare la pratica medica con la narrazione? Dall’appassionata prefazione del libro della Charon (tra l’altro tradotto e pubblicato in Italia, a distanza di tredici anni dalla sua scrittura nel 2006, da Raffaello Cortina Editore) si evince l’assoluta e perfetta compenetrazione tra medicina e letteratura, risultando così questa fusione scevra da qualsiasi antitesi o bisticcio vi si voglia trovare al suo interno. La medicina narrativa, e questo è il punto focale, si basa sulla capacità di riconoscere e interpretare le storie di malattia per reagirvi adeguatamente. Raccontare, narrare, non è opera sicuramente semplice.
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