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Questo volume è dedicato da Walther Völker uno dei massimi patrologi tedeschi del XX secolo all'approfondimento di un aspetto fondamentale della figura di Massimo il Confessore finora sostanzialmente poco considerato, quello della vita spirituale.Massimo (580-662 circa) fu un personaggio di primo piano nella discussione teologica dei suoi tempi, difensore della cristologia ortodossa del Concilio di Calcedonia, e per questo dovette subire le violenze dell'autorità imperiale, tanto da meritarsi il titolo di 'Confessore', tipico di coloro che 'confessavano' la fede cristiana a costo della sofferenza. Per il suo pensiero, la sua spiritualità e la sua passione fu famoso durante tutto il Millennio bizantino, ma nell'età moderna sostanzialmente trascurato.La riscoperta di Massimo è dovuta sicuramente alle ricerche di von Balthasar, che risalgono al 1940, ma il grande teologo dedicò il proprio interesse soprattutto alla teologia e alla metafisica dello scrittore. Rimaneva sostanzialmente poco considerato un secondo aspetto dell'insegnamento del Confessore, vale a dire tutta la parte più ampiamente 'spirituale', da intendersi nella forma dell'ascesi, della vita monastica, della meditazione. Questo è, appunto, l'ambito della produzione di Massimo a cui si è dedicato Völker. Il grande patrologo ha scritto sull'argomento un volume monumentale, ricchissimo di dati, di citazioni, di riferimenti. Völker ha ricostruito la spiritualità di Massimo nei minimi dettagli, ma anche collocandola nella storia della spiritualità cristiana orientale, individuando in lui, mediante un poderoso lavoro erudito, le tracce dei mistici che lo precedettero, come Clemente di Alessandria, Origene, Gregorio di Nissa, e soprattutto Dionigi l'Areopagita ed Evagrio, in una fitta trama di rimandi e di presenze.Grazie a questo studio Massimo emerge in tutta la sua grandezza, e insieme a lui spiccano le grandi figure che ne determinarono gli interessi spirituali.
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