Massimo, Carlo ed io. Metamorfosi affettive

Se c'è un genere che, come lettore, amo poco, è quello delle storie di persone famose. L'ultima esperienza fu semplicemente devastante; la storia di una ex show girl della televisione condita da particolari di poco conto, mi rese assai scettico nell'iniziare un altro libro a tema. Il bellissimo di Giancarla Dapporto, mi ha fatto cambiare idea. Il suo modo di scrivere mi ha affascinato tantissimo e in poche ore ho terminato la lettura. Ricordi nitidissimi della sua vita, scritti come una poesia in prosa. Le sue emozioni escono da quel libro con grande veemenza e non penso sia stato facile scrivere del rapporto con il noto padre, che la ebbe da una relazione con una donna che mai sposò. In ogni caso fu per Giancarla un buon genitore, presente, per quello che poteva, nella vita della figlia, chiamata dai propri affetti con il dolcissimo nomignolo "Giki". Mi soffermo brevemente, su come Giancarla racconta del suo primo incontro con il fratellastro Massimo, attore assai noto e stimato dal grande pubblico. Entrambi non più bambini e già avviati sulle strade della vita. L'ironia mista all'emozione e altresì imbarazzo che un incontro di quel tipo può dare, è colorata dalla nostra autrice con grande sapienza introspettiva. Anche quando Giancarla assiste il padre nelle ultime ore di vita, ho potuto scorgere nelle sue parole tanta poesia, direttamente dal suo cuore. Un libro che va assolutamente letto, per conoscere una favola dei nostri giorni, però ambientata in tempi passati, dove alcuni aspetti non erano così ovvi e naturali come oggi; per esempio la mamma dell'autrice cresceva una bambina senza il padre A Giancarla il grande merito di averla scritta, alla casa editrice piemontese Araba Fenice, nella persona del suo direttore editoriale Alessandro Dutto, l'onore di averla pubblicata.