Marxismo

L’A., nella Premessa, afferma di non essere mai stato marxista, ma nemmeno antimarxista. Bene. Tuttavia dimentica di scrivere che non è nemmeno uno studioso attento né di Marx né del marxismo; o quanto meno omette di confessare di non aver MAI capito nulla in merito. Solitamente cerco di scrivere recensioni più o meno complete sul contenuto. Questa volta mi asterrò. Come si può, infatti, giudicare nel merito un libro che dovrebbe “esporre criticamente” (v. quarta di copertina) il marxismo quando l’A. non conosce (o comunque confonde paurosamente o oblitera tout court) le differenze tra forza-lavoro e lavoro vivo (erogato), quelle tra lavoro concreto e lavoro astratto? Il Nostro espunge completamente dal suo discorso tali concetti pur pretendendo ugualmente di blaterare su teorie del valore e dello sfruttamento. Le lacune del libricino sono colossali. Sarebbe inutile e cattivo citarle tutte. Ho riportato solo quelle più ABNORMI (faccio notare inoltre en passant la puerilità e la banalità dell’argomentazione e dell’esposizione). Corro direttamente al giudizio finale: PESSIMO (peccato che la scaletta dei voti di IBS non preveda l’algebra: sono costretto a sopravvalutarlo con il mio “1”). Cui prodest un tale libro?