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È grazie a Nuovi Equilibri (Stampa Alternativa) che torna ad essere disponibile un fondamentale lavoro di Guido Blumir pubblicato nell'ormai lontano 1973 per i tipi della Casa Editrice Tattilo, con il titolo La marjuana fa bene, e ormai da tempo praticamente introvabile. Ai tempi della prima pubblicazione, il lavoro di Blumir fu un coraggioso lavoro di denuncia contro l'assurdità e la violenza del proibizionismo di marca americana, quella "morbida macchina" del proibizionismo fondata sulla menzogna sull'inganno e sulla prevaricazione che, avviata da Anslinger a capo del Federal Bureau of Narcotics, per decenni avrebbe poi continuato a funzionare implacabile e a mietere le sue vittime, a prescindere dalla volontà del suo creatore. Il volume realizzato adesso, che si presenta a tutti gli effetti come una nuova edizione, è ovviamente diverso dall’edizione originale nel senso che contiene, in appendice ai diversi capitoli, degli inserti che possano essere utili al lettore per costruirsi un'idea completa sull’'evoluzione della problematica oggetto di studio del volume, in particolare sul tema cannabis e proibizionismo dal 1973, anno in cui il volume originario venne dato alle stampe, ai nostri giorni. In particolare, per chi avesse già letto l’edizione originale, i nuovi inserti si trovano alle pagine 47, 70, 185 e 220. In più, chiude il volume un breve capitolo, dal titolo Fini fa male che da il polso della situazione rispetto al recentissimo disegno di legge (ddl) annunciato da Fini e che, in assoluta controtendenza rispetto a ciò che accade negli altri paesi dell'Unione Europea, propone un giro di vite nei confronti dei consumatori di cannabis e rende possibile – come si discuterà più avanti – l’attivazione di una serie di misure fortemente restrittive nei confronti delle libertà civili di chiunque. La riproposta di questo volume, nel particolare momento storico che stiamo attraversando e nel clima politico italiano di questi giorni, pare particolarmente appropriata, p
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