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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Il racconto dell'Italia degli anni Settanta attraverso le storie di sei amici che credevano nella rivoluzione.
«La vera rivoluzione, mia cara, l'abbiamo inseguita, l'abbiamo persa, e forse anche maledetta, per come ci ha fatto sentire inadeguati per tutta la vita.»
Questa è la storia di sei amici che nel maggio del '68 partirono in autostop per la Francia decisi a vedere l'inizio della rivoluzione e a portarla in Italia. Poi ciascuno prese strade diverse, chi baciato dal successo, chi perso tra i monti, chi in Africa, chi a consolarsi col vino e con le donne. Il tempo passa. Dopo cinquant'anni rieccoli tutti insieme decisi a riavvolgere il nastro della memoria: gli anni Settanta, le lotte in strada, lo scontro generazionale, la violenza insieme alla forte tensione ideale. Dal vivo dei ricordi emergono rapporti sbagliati, sgarbi velenosi, amare compromissioni, in cui la miseria del presente si mescola al recupero di eventi e di incontri drammatici insieme con altri ridicoli o goliardici: come quando Angelo e Lollo colorarono di rosso la grande fontana dell'università o quando Lollo scalò la facciata del rettorato inseguito dal commissario Mazzatosta. Non è facile fare pace dopo cinquant'anni con vite che hanno più rimpianti che allegrie, e che si rispecchiano nella storia di un paese che ha progressivamente abbassato ogni tensione morale. Cosa è rimasto di quella voglia di cambiare il mondo? Il romanzo di Celli non fa sconti a una generazione che ha gravi responsabilità. Non basterà una confessione tardiva ad assolverla da peccati che non paiono aver redenzione possibile.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Concordo con chi ha già scritto una recensione prima di me. Avevo 16 anni nel 1968 ed ero politicamente partecipe a ciò che stava accadendo. E anch'io oggi faccio i conti con quelle che erano le speranze e la realtà da settantenne. Penso però che io e il gruppo di amici che frequento non siamo noiosi e inconcludenti come i personaggi descritti. D'accordo che siamo di fronte ad un romanzo, ma visto che gli agganci storici a quegli anni e alle persone sono presenti e precisi ritengo che un giovane che legga il libro possa farsi una pessima idea di allora. E delle persone mature che oggi incontra.... Anche la scrittura non mi entusiasma.
400 pagine per girare intorno a un’unica idea, anche interessante di per se, un ritrovarsi di vecchi amici per fare un bilancio di quello che era e non è stato. ma poi si avvita in interminabili discussioni e situazioni dove i protagonisti continuano a parlarsi addosso e dopo un po’ non se ne può più. si fa fatica a finirlo...
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