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«Ermanno Cavazzoni si diverte con 42 microtrattati sulle questioni ultime: la vita, il cosmo, la morte, i casi quotidiani, il destino, l'aldilà e l'organizzazione dell'aldiquà. E gioca con i rapporti tra costi e benefici, rischi, ripercussioni varie.» - La Lettura
Indice
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L’arte è innanzitutto forma, grazie alla quale uno stesso contenuto assume aspetti diversi, come si può vedere in una mela di Cezanne o di Magritte. Allo stesso modo la filosofia, nelle sue questioni essenziali ed eterne, le questioni mortali, come le chiama Thomas Nagel, può essere raccontata in modi diversi: con uno stile rigorosamente accademico, da addetti ai lavori; oppure amichevole e divulgativo, per raggiungere un pubblico più ampio; talvolta perfino in maniera scanzonata, cosa che fa storcere il naso a qualcuno. In ogni caso, tuttavia, ciò che conta sono la serietà dell’argomentazione, sia pure in veste burlesca, e il richiamo a conoscenze pregresse, scientifiche o di pensiero, per sostenerle o per confutarle. Per questa ragione collocherò questo libro nello scaffale di filosofia, accanto a Platone e agli altri sommi, ma anche accanto alla Storia della filosofia di De Crescenzo, ai Filosofi in libertà di Umberto Eco, alla Storia della filosofia a sonetti di Francesco Deiana. La filosofia si suddivide, relativamente ai problemi che affronta, in varie branche, che non è il caso qui di esaminare; ma se proprio dovessimo classificarlo, potremmo inserire questo libro, in senso lato, nell’etica poiché si pone degli interrogativi sul senso, la natura e il valore dell’esistenza, attingendo all’esperienza comune, quotidiana, quella della maggior parte della gente. Un’ultima considerazione su come leggere il libro, io lo sto leggendo a mo’ di breviario, di libro d’ore, secondo la necessità del momento, come un testo di meditazione; poiché è strutturato in capitoli indipendenti, si può leggere a saltabecco. Concludendo: con questo libro si pensa e si ride, e scusate se è poco. Talvolta il riso è amaro, ma come si dice, ci sta.
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