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La mano di legno
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La mano di legno è un romanzo a sfondo storico, ambientato in un'Italia stretta ancora nella morsa tra passato e futuro: sono gli ultimi due anni della seconda guerra mondiale. Protagoniste sono due famiglie emiliane, i conti Artoni, proprietari terrieri, e i Ferrari, che lavorano per loro, il padre come fattore, la figlia maggiore come cameriera. E poi c'è la giovane Ada Ferrari, staffetta partigiana con una mano di legno, che vivrà suo malgrado un'intensa e difficile storia d'amore con il giovane conte Raffaele Artoni, gerarca fascista. Nonostante le loro posizioni sociali e politiche siano contrapposte, i due giovani vengono travolti da un sentimento molto forte, che li porta a rischiare la vita e a subire umiliazioni. Anche la contessina Erica Artoni, sorella di Raffaele, si innamora di un comandante partigiano, Domino, e abbandonerà gli agi della sua ricca esistenza per stare insieme a lui e vivere gli stenti della "montagna". In tempo di guerra le norme sociali vengono sovvertite, le distanze in qualche modo si accorciano, e ciò che emerge nelle difficoltà non è soltanto l'egoismo, ma anche, e forse soprattutto, il bisogno di trovare affetti veri che restituiscano la speranza.
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In commercio dal:
1 gennaio 2011
Pagine:
204 p., Brossura
EAN:
9788850005086
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Lettriceparmigiana74
24 aprile 2012
è una storia (anzi, più storie) d'amore davvero coinvolgente, ambientata in una campagna emiliana a noi ben nota, durante gli anni difficili della Resistenza, anni in cui le differenze sociali erano evidenti soprattutto nelle cose quotidiane della vita. Credo che sia così coinvolgente prima di tutto per come sono descritti gli incontri e i rapporti tra le persone, ma anche e soprattutto (almeno secondo me) perché potrebbe essere la storia d'amore vissuta dalle nostre nonne o dalle nostre zie, in un'Italia, quindi, non così lontana nel tempo come potrebbe apparire a prima vista. La trama, forse, a tratti è un po' prevedibile, ma l'intreccio dei destini e delle scelte dei vari personaggi, insieme al tratteggio dei caratteri, quasi filmico, la rende scorrevole e non priva di colpi di scena. Lo stile è semplice, con frasi brevi e chiare che aiutano ad entrare nel filo dei pensieri di ciascun personaggio, come una macchina da presa che ti mostra uno dopo l'altro quello che fanno i protagonisti nello stesso momento, ma ognuno con il suo stile e seguendo la storia dal proprio punto di vista. Indubbiamente è un libro scritto da una donna, probabilmente per altre donne... ma non solo. Ho ritrovato in alcuni punti quella saggezza contadina, fatta di comprensione della vita al di là del denaro, degli impegni di lavoro e di tutto il superfluo a cui, ahimè, siamo ormai indissolubilmente legati, che il nostro mondo ha completamente perso di vista, insieme al senso stesso del nostro essere su questa Terra
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sara buffetti
20 aprile 2012
Un bellissimo libro, da leggere tutto d'un fiato. La trama è incalzante, non dà tregua, il lettore si lascia coinvolgere dalla storia d'amore dei personaggi, che si inserisce dentro alla "Storia" dell'Italia della Resistenza. Un libro intenso, in cui non esiste una visione manicheista delle parti che hanno vissuto la Resistenza, non ci sono i buoni e i cattivi, ma solo uomini e donne coinvolti nella Storia, con le loro debolezze, i loro valori, i loro atti umani, semplici, a volte eroici. Un libro che conduce il lettore nelle vite di persone innamorate, che, nonostante la guerra, trovano nell'amore la spinta per continuare a vivere. Un bellissimo libro, da leggere.
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isabella dunn
16 aprile 2012
..Un parere molto personale, ma molto sentito. ..3 o 4 volte nella vita mi è capitato di leggere un libro e di sentirmi "sola" quano lo avevo finito. Con questo romanzo mi è capitato. La delicatezza nella presentazione dei personaggi, quasi a farci affezionare a ognuno di loro, l'accurata descrizione dello scenario, a volte tetro, ma che risulta comunque affascinante. Un perfetto fondersi tra una storia d'amore e frammenti di un'epoca storica, qui egregiamente riportata alle nostre memorie. Come il precedente romanzo "La luna sporca", anche "La mano di legno" mi lascia qualcosa. Scorrevole, diretto, nostalgico. E molto originale.
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