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Duro racconto autobiografico di Sven Hassel (vero nome Willy Arberg), che testimonia ancora una volta quanto possano essere disumane e disumanizzanti la Guerra e la Dittatura. Hassel riesce a restituire molto bene le drammatiche situazioni, vissute durante il secondo conflitto mondiale nell'esercito tedesco, in un battaglione di disciplina. Da leggere.
M i ricordo molto bene di questi libri, negli anni '70 e '80 erano molto diffusi. Un po' per il contenuto, e molto per la veste grafica che era (ed è in parte rimasta) un po' modesta, di quelle che ti fanno pensare che si tratti di letteratura quasi di serie B, non ne avevo mai letto uno. Questo primo libro che ho finito di leggere non è male, anche se ho trovato dei difetti. Lo stile, che molto spesso sembra un'imitazione non troppo ben riuscita di Remarque - al quale Hassel evidentemente si ispira spesso -, e alcune cose del tutto inverosimili, tipo il soldato con soli tre denti che comunque mangia come un lupo, di tutto. In ogni modo, una lettura non spiacevole, anche se non l'ho trovata entusiasmante. Leggerò anche qualcos'altro e vediamo se mi ricrederò.
Non si parla di operazioni militari, strategie, burocrati o generali, di vinti o vincitori, "si parla solo di Guerra", spogliata di tutti i contorni storici, date, mappe geografiche, armamenti e tutto ciò che da sempre siamo stati abituati a leggere fin dall'infanzia nei libri di scuola. Siamo di fronte ad Una testimonianza, fredda, a tratti "sembrerebbe distaccata", e cruda di ciò che è stato IL SECONDO CONFLITTO MONDIALE. Il tutto visto dagli occhi e vissuto dai personaggi della 5° compagnia di disciplina, soldati senza idoli, svuotati della loro dignità, sull'orlo di un continuo esaurimento, poichè rincorsi quotidianamente dall'unico sentimento che poi è il filo conduttore di tutta la prosa ...LA PAURA DI MORIRE...Chi cede autolesionandosi, chi aspetta ormai, impassibile l'ora del tragico destino, chi fraternizza con il nemico, poichè del resto il vero ideale che accomuna tutti, sul fronte, e la consapevolezza di essere mandati a morte da fanatici, bugiardi ed "imbianchini isterici". Tutto ciò è racchiuso in questo prima volume, autobiografico, una denuncia a tutto ciò che è stato il più grande crimine della storia dell'umanità.
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