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Non solo un ottimo giallo ma anche un libro interessante sotto l’aspetto storico Una trilogia che mi ha appassionata, molto raccomandato
Libro bellissimo che chiude nel migliore dei modi la trilogia. Costantini riesce a descrivere alla perfezione la profondità e le sfumature dell'animo umano. Non voglio soffermarmi sulle qualità di questo romanzo, va consiglio vivamente di leggerlo, sembra di ritrovarsi il Libia costretti a lottare contro il Ghibli e la sabbia. Voto 5/5
Libro che chiude alla perfezione la trilogia che ha come protagonista Michele,Mike,Michelino Balistreri. Non voglio continuare ad esaltare le abilità dello scrittore, ma in questo ultimo capitolo, Costantini mi ha fatto toccare con mano l'abisso della profondità dell'essere umano. Amore, odio, amicizia, disperazione, fratellanza, invidia, rabbia, frustrazione, passione, in questo libro non manca niente, il tutto viene sbattuto in faccia al lettore con estrema maestria. Il finale poi, strappa una lacrima e un senso di leggera malinconia. L'unico problema rimane l'avidità del lettore di consumare ancora altre pagine di questo capolavoro. Consigliatissimo.
Recensioni
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Premio Speciale Giorgio Scerbanenco – La Stampa 2014.
Sempre più frequentemente la narrativa di genere (in particolar modo il romanzo giallo) si offre agli scrittori come pretesto per indagare i misteri, uno strumento per fotografare la parte oscura e malata di un paese. Sempre più spesso il noir attinge dalla realtà pescando spunti d'indagine così interessanti che nemmeno la più arguta fantasia sarebbe in grado di restituire con altrettanta ricchezza e disinvoltura.
Un esempio illustre è in questo senso Stieg Larsson con la sua Millennium Trilogy in cui ha narrato al popolo svedese gli aspetti più dolorosi e spietati del loro Paese. A guardar più vicino ci vengono in mente Massimo Carlotto o Antonio Manzini che hanno raccontato una parte dell'Italia corrotta e politicamente scorretta, ma nessuno più di Roberto Costantini si è servito di questo espediente letterario per costruire un'intera trilogia che descrivesse, senza sconti e senza indulgenze, la faccia nera dell'Italia in cinquant'anni di storia. Tre romanzi, impegnativi e dall'ampio respiro, caratterizzati tutti da un denominatore comune: il male.
Il trittico, iniziato nel 2011 con Tu sei il male, e seguito da Alle radici del male, si conclude ora con un'ultima puntata che suona come un monito: Il male non dimentica.
Ė come se Costantini avesse voluto mettere nelle mani di una giustizia letteraria, incarnata da un commissario ribelle, scomodo e struggente, le violenze, il marcio, gli scandali economici e i delitti irrisolti di mezzo secolo italiano (dagli anni ’60 ai giorni nostri) perché, come scrive l'autore: «la verità richiede tempo. Spesso un'esistenza intera». Cinquant'anni di storia della nostra nazione, perché se si vogliono cambiare le cose bisogna conoscere le radici.
Il male non dimentica, così come gli altri romanzi della trilogia, corre su due linee temporali differenti ma che si intrecciano molte volte durante la narrazione: la Tripoli degli anni '60, terra natia di Mike Balistreri, teatro di tensioni politiche ed economiche culminate con l'ascesa al potere di Gheddafi e la conquista, il 31 agosto del 1969, della Libia; e la Roma degli anni nostri, bella e indolente, colma di splendore e violenza.
Quel 31 agosto segna una frattura dolorosa nella vita dei libici, ma è anche una data indelebile per il nostro protagonista perché una tragedia lo cambia per sempre: sua madre Italia Balistreri cade giù da un dirupo. Omicidio o suicidio? Per quarant’anni questa domanda non avrà risposta e Mike, che in seguito era fuggito via da Tripoli e dai suoi demoni, si trova ora faccia a faccia con la sua storia personale più crudele.
Nel frattempo a Roma dovrà fronteggiare l'arrivo dell'indimenticata Lidia Nardi e seguire, insieme a lei, le indagini per l’omicidio efferato di una donna e di sua figlia. Una discesa nell’abisso del male, fatto di intrighi internazionali, Ior, finanza corrotta e stermini. Questa sarà anche la sua ultima occasione per combattere i fantasmi del passato e cercare una verità da cui è fuggito ma che da sempre lo tormenta.
Costantini chiude il cerchio. Pone l'ultimo tassello ad un’eccellente epopea che ha il merito di racchiudere al suo interno storia politica, indagine psicologica e tensione narrativa che cala il lettore in un vortice di rivelazioni e colpi di scena magistrali. Un romanzo vero e feroce che esplora, senza falsa retorica, i conflitti che hanno attraversato la nostra società e invita a riflettere su quanto sia labile il confine che separa il bene dal male e i colpevoli dagli innocenti. Un noir complesso e ambizioso che altro non è che la fotografia del declino di un Paese.
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