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Recensioni La malapianta. La mia lotta contro la 'ndrangheta

La malapianta. La mia lotta contro la 'ndrangheta di Nicola Gratteri, Antonio Nicaso
Recensioni: 4/5
«High tech e lupara.» Potrebbe essere il titolo di un'improbabile parodia cinematografica. Invece è la sconcertante ma fedele fotografia che Nicola Gratteri ci dà della 'ndrangheta. In una veloce e appassionante conversazione con Antonio Nicaso, che sullo stesso argomento ha firmato con lui Fratelli di sangue, Gratteri ritorna ad approfondire un fenomeno criminale di portata internazionale che, dopo lunghi e colpevoli ritardi, inizia finalmente a essere percepito nella sua vera dimensione. «Una holding del crimine che vive protetta, quasi rinserrata nei legami di sangue, ma che è riuscita anche a cogliere in anticipo su governi e grandi corporation multinazionali il trend della globalizzazione.» Parole che segnano la fine di ogni ingenua visione della 'ndrangheta come «versione stracciona e casereccia della mafia siciliana». A rivelare la forza dell'organizzazione criminale calabrese bastano poche cifre: il suo fatturato annuo è di 44 miliardi di euro, il 2,9% del Prodotto interno lordo. Il «core business» è rappresentato dal traffico di droga (la 'ndrangheta controlla quasi tutta la cocaina che circola in Europa): un ricavo di 27.240 milioni di euro all'anno, il 55% in più rispetto al ricavo annuo della Finmeccanica, il gigante dell'industria italiana. A questa spettacolare espansione fa da contraltare il degrado sociale e ambientale della Calabria, prigioniera di una criminalità che la opprime, ne sfrutta famelicamente ogni risorsa e poi l'abbandona impietosamente al suo destino. La crescita e la fortuna di questa malapianta viene raccontata attraverso temi ed eventi cruciali: dalle lontane origini alla stagione dei sequestri di persona, all'espansione sul territorio italiano e all'estero; dalle collusioni con la politica alla conquista della leadership nel traffico di droga, alle inquietanti vicende dei rifiuti tossici; dal delitto Fortugno alla strage di Duisburg; dalle infiltrazioni negli appalti degli anni Sessanta a quelli per l'Expo 2015. Un'organizzazione criminale che mantiene il suo centro operativo in Calabria, ma che è di casa a Milano come come a Medellín, negli Stati Uniti come in Australia. E che sa mimetizzarsi nell'insospettabile mondo dei «colletti bianchi», tra gli affermati professionisti dei settori produttivi più dinamici. Gratteri riesce nonostante tutto a trovare parole, al tempo stesso caute e appassionate, di speranza, di fiducia nella migliore Calabria, evocata anche attraverso reminiscenze familiari, quella della gente onesta, sobria e laboriosa. Però, ci ricorda, occorre mano ferma e determinata: certezza della pena e una legislazione adeguata, non più condizionata dall'emotività del momento ma calibrata su una lotta di lungo periodo. Perché nessuno può sentirsi estraneo a questa battaglia culturale e civile. La 'ndrangheta è un'ombra che cammina accanto a noi, non solo tra le strade della Calabria: una minaccia per la legalità in tutto il paese. )
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