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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2009
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Questa inchiesta di Maigret inizia in modo senz'altro originale, con il nostro amato commissario costretto a difendersi addirittura dall'accusa di essere un infido molestatore sessuale! Nonostante ciò, con l'appoggio delle persone che lo conoscono e che lo stimano, Maigret l'avrà vinta sui potenti politici, ministri e questori, convinti di poterlo mandare anticipatamente in pensione.
"Sono io la polizia!" Questa frase giganteggia, sprezzante, nella deposizione con la quale la signorina Nicole Prieur, nipote di un papavero del Consiglio di Stato, accusa il commissario Maigret di aver cercato di abusare di lei. Parte col botto questa indagine, senza dubbio tra le più avvincenti del commissario, dolorosamente perfetta in ogni suo particolare. Maigret, infatti, messo sotto accusa e sorvegliato dalla polizia parallela si difenderà audacemente da questa infamante denuncia cercando di scoprire l'ideatore della macchinazione. Ne verrà fuori un risvolto perverso, una piega del destino inimmaginabile, causata dall'amore del commissario per le finestre. E finalmente Maigret potrà esaudire la curiosità del suo amico Pardon sull'esistenza del male assoluto . Un Simenon in stato di grazia che scrive uno dei maigret più suggestivi.
Maigret, una volta al mese, si reca, con la moglie, in rue Popincourt, ad un centinaio di metri da boulevard Richar-Lenoir, per cenare con i Pardon. Durante una di quelle cene Pardon chiede al commissario se, nella sua carriera, abbia mai incontrato un criminale " davvero cattivo " che abbia commesso il male per il male, che " consapevole agisce solo per cattiveria, per vizio...". Da lì a poco Maigret viene accusato, dal prefetto, di avere fatto ubriacare una giovane ragazza, di averla portata in una camera d'albergo, dove l'avrebbe spogliata senza il suo consenso.... A questo punto il commissario viene mandato in ferie forzate. Maigret, allora, avvia un'indagine personale per scoprire che il colpevole di quella macchinazione contro di lui non ha agito da criminale puro, per fare il male per il male, ma che è stato spinto dalla paura; ancora una volta dietro ad un'azione delittuosa ci sono sempre motivazioni psicologiche, esperienze dolorose che hanno reso la vita del colpevole un inferno. Allora Maigret, pur consegnando alla giustizia, chi ha fatto tanto male, in cuor suo lo perdona ed è, anche, disposto a difenderlo: " Forse anch'io sarò un testimone della difesa." In questo sta la grandezza del personaggio inventato da Simenon.
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