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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2019
«Più di mille anni fa, in Bretagna, viveva un mago di nome Merlino.»
Ci sono storie che una civiltà non smette mai di raccontarsi. Saghe e miti che paiono nati assieme al desiderio stesso di narrare. A questo serbatoio dell'umana fantasia appartiene di certo la «materia di Bretagna», il ciclo di avventure che racchiude le imprese di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Prendendo avvio dalla figura del grande mago Merlino, René Barjavel raccoglie il testimone di questa tradizione secolare per trasportarci in un mondo di strabiliante inventiva. L'ingenuo Parsifal, il bel Lancillotto, il portentoso Galvano, il gigantesco Galeotto e altri prodi eroi errano alla ricerca del sacro Graal, mentre tra paesaggi incantati e castelli misteriosi si compie l'eterno sortilegio dell'amore, e ardono irresistibili le passioni della regina Ginevra, della magnifica Viviana, della potente Morgana e delle altre affascinanti dame di Camelot. Il piacere puro della lettura pervade le pagine di questo romanzo dove trame meravigliose si intrecciano con la grazia di un merletto per creare un universo immaginifico sospeso tra sogno e realtà.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Era giovane e bello, aveva lo sguardo vivace e malizioso, un sorriso vagamente beffardo, le mani sottili, la grazia di un ballerino, la noncuranza di un gatto, la vivacità di una rondine. Lo scorrere del tempo non lo sfiorava, sua era la giovinezza eterna delle foreste" Merlino, ombra e protettore di Artù, fu l'artefice della Tavola Rotonda attorno alla quale dovevano sedere i cavalieri più coraggiosi e tra di essi il migliore. Il compito era quello di cercare il calice del Graal per ridare all'umanità la forza di proseguire il cammino della vita. Non poteva sapere che proprio davanti a quella favola sarebbe stato gettato il seme dell'odio tra Morgana e Ginevra, per uno stupido fraintendimento. Un'avventura incalzante ed avvincente. Nelle ultime pagine frenetica. Un'ambientazione tra esoterismo e realtà perfetta. La figura del mago è determinante ma non dominante lasciando spazio a tutti gli altri protagonisti: Lancillotto, Parsifal, Excalibur, e tutti i nomi epici che popolano la leggenda arturiana fino alla spada nella roccia e alle nebbie di Avalon. Un romanzo molto bello, scorrevole. Un'epopea che non ha deluso le aspettative.
Libro raffinatissimo, poetico, melodioso. L'atmosfera sognante e punte di dolce lirismo trasformano la leggenda in un'avventura senza tempo e la lettura in un'esperienza magica, per niente noiosa. Così in un mondo fantastico in cui l'impossibile diventa possibile, il tempo si distorce e si dilata, Merlino (un Silente ante litteram) si discioglie nella foresta, incantesimi e magie trasfigurano luoghi e persone e l'amore vince ogni dimensione. Gli orfani di Harry troveranno non poche analogie. Gli altri, sarranno affascinati dalla delicatezza di Barjavel.
In realtà sarebbero 4.5 stelline in quanto l'unica pecca di questo libro è il non trattare, a parer mio, Morgana a lungo. È l'unico personaggio che rimane in disparte, mentre il resto del "cast" viene narrato nel pieno delle loro avventure e disavventure. Ha come base la religione su cui si costruisce tutta una serie di elementi che vanno ad intercalarsi all'interno del libro. Scrittura molto bella, lineare, semplice e soprattutto ha un ché di leggenda.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
«In questa pagina bianca Lancillotto e Ginevra si amano.»
La “m” del titolo sta per Merlino, personaggio leggendario del ciclo bretone che continua ad essere un’infinita fonte d’ispirazione.
Tuttavia, l’autore si discosta da quelli che sono i tradizionali personaggi mossi dall’onore e dal senso del dovere per tratteggiare dei protagonisti animati da una profonda passione ed emozioni travolgenti.
Lancillotto e Ginevra sono vittima di una passione incontrollabile, il solo pensiero di stare separati l’uno dall’altra è un qualcosa di insostenibile; Morgana, invece, è animata dall’odio e da una profonda invidia verso il prossimo, conseguenza di una vita che le ha regalato solo delusioni e un’immensa sofferenza.
Tutti, da Lancillotto a Morgana, sono pervasi dall’amore e dall’odio; questo veicola un’atmosfera surreale, “da sogno”, un sogno che René Barjavel ci fa vivere in prima persona tra cervi bianchi, cavalieri innamorati, diavoli affamati e fate vittime dell’invidia.
Questo romanzo, come affermato dall’autore, è un’ode ai bardi, ai cantastorie, ai trovatori e ai poeti “che per mille e mille anni, celebrando trionfi, amori e sortilegi hanno cantato, raccontato e scritto la storia dei grandi guerrieri brutali e ingenui e delle loro dame”.
di Chiara Bardellotto
Si ringrazia il Master Booktelling
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