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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
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Un romanzo intramontabile nel panorama della letteratura fantascientifica, invecchiato dignitosamente, che ha dato il via ai vari viaggi nel tempo letterari. Da leggere e gustare pagina dopo pagina.
A oltre 100 anni dalla sua pubblicazione conserva tutto il suo fascino e la sua capacità di avvincere. Un capolavoro immortale di fantascienza distopica oltre che un testo acuto e su cui riflettere e far riflettere.
Viaggiare nel tempo è il grande desiderio di tutti noi, da sempre. Tuttavia fu nell’Ottocento che si iniziò a pensare al viaggio nel tempo come ad un’ipotesi scientifica. I progressi tecnologici e le nuove conoscenze avevano infatti stimolato pensatori e scienziati a considerare questa eventualità. H. G. Wells pubblica questa storia nel 1895, unendo teorie, congetture e analisi sociale. Il viaggio nel tempo che compie il protagonista diventa infatti il pretesto per criticare la società vittoriana e il contrasto tra borghesia e classe operaia. Il viaggiatore atterra nell’anno 802710, in una Londra stravolta, abitata da esseri che non sembrano nemmeno più umani. Ben presto si accorge che esistono due specie di questa nuova razza umana, una che vive in superficie e l’altra nelle viscere della terra. La lotta di classe è proseguita nei millenni fino a generare forme di vita diverse ed antagoniste. Quello che mi ha colpito di questa storia è la grandezza del balzo temporale, il viaggiatore dell’Ottocento conosce una sola direzione: il futuro. Ed è pronto ad affrontarlo fino a giungere alla fine dei tempi. Io credo che i viaggiatori contemporanei non disdegnerebbero un salto nel passato, forse perché viviamo in una società più nostalgica. Leggere questa storia consente di porci tante domande sui limiti dell’uomo e della scienza. La scrittura di Wells ci trascina in un vortice di mondi possibili che dilettano la fantasia.
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