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scheda di Scavino, M. L'Indice del 2000, n. 01
La ricerca storica sui diversi aspetti (sociali, politici e culturali) della "grande trasformazione" italiana avvenuta tra gli anni sessanta e settanta sta attraversando una fase importante di sviluppo. Dopo aver lamentato a lungo che la storiografia sul secondo dopoguerra vivesse più di impressioni e di suggestioni interpretative che di indagine vera e propria, una nuova generazione di studiosi si è impegnata in questi ultimi anni in lavori di ricostruzione a carattere tematico, settoriale, che stanno dando finalmente buoni frutti. Ne è un esempio questo volume collettaneo, curato - insieme al più maturo Cerrato, docente di storia sociale a Urbino - da due giovani bolognesi, che raccoglie sedici saggi (gli autori sono in maggioranza anch'essi molto giovani, dottorandi e dottori di ricerca) dedicati a temi che spaziano, in tre distinte sezioni, dalla questione giovanile a quella sessuale, dai primi contrastati passi della sociologia al rinnovamento della teoria economica di fronte alla ripresa del conflitto industriale, sino alla reazione delle diverse culture politiche dell'epoca (quella marxista, quella democratica cristiana e quella neofascista; stranamente assente, invece, è la cultura liberale). Assunto di fondo dell'opera è che il biennio 1968-69 non sia pienamente comprensibile, se non alla luce delle trasformazioni sociali e culturali che avevano interessato il paese a partire dalla fine degli anni cinquanta, tra crescita dell'economia e dei modelli di consumo, influenze americane e crisi/rinnovamento del movimento operaio. Lungi dall'essere stato un fulmine a cielo sereno, una sorta di nuova invasione degli Hyksos, il mitico Sessantotto diventerebbe così lo sbocco (inevitabile?) di un processo di crescita e di differenziazione della società più che decennale. Il materiale è vario e interessante, e non resta che augurarsi che gli storici dell'Italia repubblicana ne facciano buon uso. Imperdonabile, però, soprattutto per un volume con queste ambizioni, l'assenza di un indice dei nomi.
Marco Scavino
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