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Con questo romanzo, Steinbeck cerca di riproporre la formula vincente del precedente 'Furore' (1939): raccontare una storia che abbia i connotati dell'eterno. Se nel libro precedente le vicende di Joad dovevano testimoniare della forza e della dignità della vita, in questo la storia della resistenza contro gli invasori avrebbe dovuto fungere da esaltazione della libertà. Tuttavia i buoni propositi non possono controbilanciare una scarsa vena creativa. Il romanzo si legge in 2 ore, al termine delle quali non resta niente.
è bellissimo! ho letto furore e uomini e topi. Breve ma intenso,dialoghi bellissimi e ricchi di significato
L'esercito nazista occupa un villaggio di pescatori e minatori, in un paese non identificato, presumibilmente la Norvegia. Gli abitanti sono attoniti e confusi, ma quando viene fucilato un minatore che ha ucciso un tedesco, cresce un odio represso profondo e silenzioso, e cominciano sabotaggi e attentati, in un crescendo di violenza e timore. Scritto nel 1942, il romanzo sembra un copione di propaganda holliwoodiana. Tutti i personaggi sono incredibilmente ingenui, x non dire stupidi, riducendosi a stereotipate macchiette: il sindaco si agghinda x ricevere gli invasori, incerto se offrire vino o caffè; la cuoca rovescia pentole di acqua bollente sui soldati che curiosano in cucina; il delatore rifiuta di abbandonare il paese; il minatore come Balilla rifiuta di lavorare x l'invasore, ma anziché tirare una pietra, colpisce con il piccone, x di più l'uomo sbagliato; un ignaro ufficiale tedesco cerca di intrecciare una relazione con la moglie del fucilato, che lo uccide con una forbiciata. Una violenza senza sangue e orrore e mai esplicita, tutti sembrano perseguire un personale codice di onore dimentichi di essere in guerra. Una storia totalmente distaccata dalla realtà, che, come nei film, supera disinvoltamente le barriere linguistiche. Steinbeck è uno scrittore acclamato, premio Nobel 1962, e dopo aver tentato inutilmente a più riprese di leggere "Uomini e topi", mi chiedo come sia possibile. Lo stile è stringato, ma ricco di autocompiacimento; il romanzo è breve, e questo mi ha aiutato a finirlo. L'unico aspetto ancora attuale è che molti eserciti occupano un paese pensando di essere accolti da liberatori, x scoprire invece di suscitare odio e ribellione, che sfocia in guerriglia e attentati, come accade oggi in Iraq e Afghanistan. Ma ai capi non importa.
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