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Non lasciatevi condizionare dalle prime dieci pagine, piene di considerazioni sulla critica e sul mercato dell'arte, perchè poi il romanzo per fortuna prende l'avvio e il grande Maugham inizia per davvero ... Ma resta in me la convinzione che letti oggi i suoi racconti, da quelli di spionaggio a quelli dei mari del sud, dai suoi ritratti di donne a quelli sull'orgoglio inutile della società britannica, siano migliori dei romanzi. Nei racconti Maugham è micidiale nelle sue considerazioni e certo non ha bisogno di premettere introduzioni all'argomento e allo svolgimento del racconto, come spesso succede nei romanzi ed anche in questo, nelle sue pagine iniziali e nel testo.
devo ammettere che rispetto agli altri libri che ho letto di questo autore questo è quello che mi è piaciuto di meno e che ho letto meno volentieri.
Maugham è uno dei miei autori preferiti ma questo libro non mi ha ammaliata in maniera assoluta come gli altri. L'incipit è un po' lungo, verboso, le prime 18 pagine circa sono di introduzione, cosa mai vista in Maugham, che di norma cattura già da metà della prima pagina entrando nel vivo. Rimane un libro bellissimo, ma forse con qualche binario di troppo nel raccontare la storia di Strickland/Gauguin: al lettore l'intuizione di capire quando è la storia di Strickland e quando è l'aspirazione dell'io narrante scrittore e quando è il puro desiderio di fuga in avanti di Maugham stesso. Su tutto, una minore fluidità di linguaggio rispetto alle altre opere ed una minore autorevolezza e sarcasmo nel punteggiare i fatti narrati. Emerge comunque sempre il tema principale dell'opera di Maugham, l'imprevedibilità dell'agire e dell'essere umano, che fa dire al giovane io narrante " non avevo ancora imparato com'e' contraddittoria la natura umana; ignoravo quanto c'è di posa nel sincero, di bassezza nel nobile, di bontà nel reprobo". Mirabilmente tratteggiati il personaggio dell'amico pittore, l'olandese Stroeve, che racchiude esasperandole e rendendole ridicole, tutte le caratteristiche di umanità (dolcezza, tenerezza, compassione?.) che appaiono mancare a Strickland. Splendide anche le raffigurazioni dei personaggi femminili di contorno che aprono e chiudono il racconto: la scrittrice Rose Waterford nella fumosa e brulicante Londra degli artisti, la vitale e materna Tiaré Johnson di Tahiti.
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