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Vincenzo Guarracino introduce in 10 parole chiavi La luna e i falò: Ulisse / tipi / paesaggio / paese / guerra / ritorno / America / infanzia / mito ossessivo / verità
Alla condizione dell’infanzia fa da drammatico contraltare la realtà presente, fatta di atrocità e cambiamenti dolorosi, simbolicamente rappresentati dai nuovi «falò», ovvero dalle violenze e le ferite della guerra, che sostituiscono quelli della ormai perduta civiltà contadina dove avevano il senso di riti propiziatori della fertilità dei campi... C’è dunque il senso della fine tragica di un mondo (di valori, di rapporti), rappresentato dai falò, dai fuochi insieme distruttori e purificatori. Ma a questo si contrappone il mito ossessivo della luna, e soprattutto della collina: la prima come presenza protettrice e benevola, la seconda come emblema di una amorevolezza femminile agognata e mai interamente fruita.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Due stelline e mezzo, in realtà. Non saprei come definire questo libro, non saprei metabolizzarlo. Penso non mi sia piaciuto troppo perché non mi sono sentita per niente coinvolta nella lettura. Né mi sono immedesimata con i personaggi, né li ho sentiti quanto meno vicini. L'inizio mi aveva anche colpito, ma poi mi è sembrato tutto un monologo, un elenco delle vicende del protagonista in ordine sparso e poco chiaro, una sorta di diario distaccato e freddo. Non ho letto sentimento. La trama mi è sembrata come debole, poco trattata. Se dovessi fare un riassunto, sarebbero due frasi. Non mi ha lasciato molto. La lettura, poi, non mi è sembrata neanche così tanto scorrevole. Ho fatto un po' fatica a leggere e capitava che mi distraessi e che pensassi "Oh mio Dio, ma quanto manca?!". Boh, l'ho sentito lontano, anche nei tempi e nei temi trattati, poco coinvolgente e freddo, e mi dispiace perché l'idea di fondo era anche bella.
Bel libro, ma non lo reputo quel capolavoro assoluto della letteratura. Si riscatta nella seconda parte e nella lettura ti pervade un senso di nostalgia per le cose che non ci sono e non ci saranno più. Contento di averlo letto, ma non capisco tuttora perchè si trovi in tutte le classifiche dei libri da leggere o da salvare
Sono stata costretta a leggerlo al liceo. L'ho odiato: noioso, ridondante, addirittura troppo lungo... Ora, a 26 anni, ho deciso di rileggerlo. Così è cambiata la mia opinione: l'ho scoperto poetico e difficile. Forse tra altri dieci anni potrò dargli un bel 5 di voto.
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