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Anno edizione: 2016
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Luce ovunque è un'antologia che dà conto, a ritroso nel tempo, di circa cinquant'anni di attività poetica di Nooteboom, dall'ultimo volume del 2012 fino al primo del 1964. Un'ampia rassegna che permette finalmente anche al pubblico italiano di conoscere una delle voci piú importanti della poesia contemporanea.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Quando si leggono i versi di Nooteboom ci si ritrova in viaggio, immersi in un paesaggio tanto tangibile quanto interiore, espressione di un sé che è al contempo uno e poliedrico, maestoso e modesto, eterno ed in continuo divenire. Nooteboom sa arrivare, nella sua versatilità, a creare quel raro incantesimo che avviluppa e solleva il lettore dal ritmo ordinario della quotidianità, complice, nella maggior parte dei casi, la bellezza delle scelte lessicali e la musicalità della resa curata da Fulvio Ferrari, che traduce l’autore da ormai tre decenni. @culturalpills
Cees Nooteboom, autore di romanzi e libri di viaggio, ha scritto anche una decina di volumi di poesia, che ora Einaudi ha antologizzato "a ritroso", dall'ultimo uscito nel 2012, al primo del 1964. Leggendo i suoi versi dai più antichi ai più recenti, dalla conclusione del volume all'inizio, ci si avvedrà della progressiva illuminazione che si riflette nei contenuti e nella forma, fino ad approdare al consapevole schiarimento di "Luce ovunque". Le prime raccolte esprimono infatti, già dai titoli, una sorta di cautela, quasi un timoroso sospetto nei confronti del mondo circostante, e dei sentimenti che lo animano. Anche le singole composizioni alludono a una recinzione timorosa, a un'asprezza inibita e sofferta che cerca un suo sfogo e uno scampo nell'assoluzione della scrittura. Le poesie giovanili sono ancorate a un'idea costante di dissolvenza, dei corpi e della storia, rassegnate all'inevitabile sparire delle persone, e all'inconsistente testimonianza del loro agire. Privato e pubblico si equivalgono nel loro vano nullificarsi, nell'imperturbabile sovrapporsi di stagioni e anni, a cui nemmeno gli affetti familiari, o la passione degli amanti, riescono a opporre resistenza. Lo stile, nella sua limpida perentorietà, non manifesta nessuna clemenza, nessuna titubanza espressiva, o ansia di originalità. Più indulgenti verso se stesse e la vita sono le poesie mature. C'è in primo luogo la volontà di ancorarsi culturalmente e ideologicamente a un passato riconosciuto come "classico" e fondante, tuttora vitale e formativo. Quindi anche la poesia ritrova un suo ruolo di scoperta, di guida e salvezza. Si avverte maggiormente (nei versi più franti e complessi, nelle ellissi e nelle metafore più azzardate, negli apporti prosastici?) l'influenza della scrittura contemporanea, e il contagio della modernità - anche nei suoi aspetti violenti, alienanti, enigmatici - genera nell'ultimo Nooteboom la disposizione a esporsi in una tensione verso il magma del reale.
Recensioni
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