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Libro che illustra le grandi raffigurazioni di Lorenzo Lotto, grandissimo pittore troppo sottovalutato, che visse tra il 1400 e il 1500. Le straordinarie pitture di Lorenzo Lotto, valgono quelle di Raffaello
Bellissime le immagini, ricco e completo. Mi ha deluso moltissimo la sezione dedicati ai ritratti di Lotto in cui le schede che accompagnano i dipinti si limitano ad un elenco poco interessante di proprietari e passaggi di mano dei dipinti, con qualche nota di carattere iconografico e niente sulla straordinaria pittura di Lotto. Peccato.
La mostra del Lotto alle Scuderie,che prosegue sul filo tracciato dalle mostre su Antonello del 2006 e su Bellini nel 2008, è certo la più bella ed emozionante del 2011 in Italia. Non è una mostra 'completa' dell'autore, risultando curiosamente complementare alle mostra di Bergamo-Parigi-Washington del 1998, ove metà delle opere di allora non sono esposte (si è perso in opere di piccolo formato ma guadagnato in grandi pale d'altare) e a quella di Bergamo del 2001. Certamente è la meglio allestita delle tre, con toccanti accostamenti che chiaramente vogliono narrare una 'storia dell'anima'. Il piano terra,anche per motivi di ingombri, è tutto dedicato alla successione delle pale e 'macchine' d'altare (ma con alcuni piccoli quadri devozionali): una serie di capolavori, dalle (sala 1) mai esposte giovanili di Asolo, Quinto di Treviso, polittico di Recanati (quest'ultimo restaurato in diretta), alla seconda sala colla Trasfigurazione da Recanati (a lungo poco apprezzata: il Cristo è di sublime bellezza) e la predella bergamasca della Pala Martinengo, la terza col capolavoro assoluto della tela absidale di San Bernardino in Pignolo, che da sola varrebbe un viaggio a Roma, la quarta col polittico di Ponteranica (l'angelo annunciante in'rosa ciclamino', etereo!) e le pale dei Carmini di Venezia, di Sant'Antonino, dei tre Santi da Loreto..., e infine la quinta colla paletta di Brescia (il San Giuseppe in controluce!) e la famosa pala di Cingoli. Il secondo piano è soprattutto ritratti e piccoli quadri di devozione, accostati per piccoli gruppi che danno come i movimenti di una sinfonia: da citare almeno il famoso Andrea Odoni delle collezioni reali inglesi, e il Gentiluomo di Cleveland, esposto per la prima volta (per il resto sono pochi i dipinti dei musei americani, così come nessuno dalla Russia -Mosca e San Pieroburgo- purtroppo). Pochi i quadri allegorici, ma da vedere assolutamente la 'Lussuria cacciata dalla Castità' della inaccessibile Galleria Pallavicini.
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