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Una biografia molto più appassionante di un romanzo. Per coloro che non si fermano alle storielle di Montalbano, ma vogliono conoscere l'identità umana di Camilleri. Il quale, qui, ci fa capire non solo cosa sia e come sia la Sicilia ma anche la direzione morale di una vita vissuta fino in fondo. Da non perdere assolutamente.
Una lunga intervista, la si potrebbe definire una biografia raccontata, che ci coinvolge anche nella recente storia d'Italia, dal fascismo ad oggi.Non solo biografia ma anche idee, commenti e aneddoti, tutto contribuisce ad una lettura piacevole, ma a tratti malinconica o amara per le vicende dell'Italia e della Sicilia in particolare. Certo è che Camilleri, conosciuto per il suo personaggio più popolare, merita di essere ascoltato perchè uomo di grande spessore ed umanità che ha molto da dire, oltre Montalbano. Le persone anagraficamente anziane (non me ne voglia Camilleri) che hanno "vissuto" il loro tempo ad occhi aperti e con mente aperta e disincantata, hanno moltissimo da insegnare: non si sa affrontare il futuro se non si riflette sul passato.
Recensioni
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Sceneggiatore, regista teatrale e televisivo, scrittore ma soprattutto "papà" dell'amatissimo commissario Montalbano, Andrea Camilleri diventa per la prima volta protagonista di un libro. Il volume è una biografia a due voci in cui Saverio Lodato riporta una lunga chiacchierata con lo scrittore siciliano. Rispondendo alle domande del giornalista, il più noto autore italiano racconta in prima persona la sua storia di uomo, scrittore e siciliano. Capitolo dopo capitolo, gli anni dell'infanzia e della guerra, le amicizie giovanili, il trasferimento a Roma, le esperienze teatrali, l'attività televisiva e infine il tardivo successo letterario si susseguono come tante tessere a ricomporre il ricco e variegato mosaico di una vita. Ma non solo i ricordi animano le pagine di questo romanzo autobiografico: Camilleri confida anche le sue riflessioni sulla Sicilia e sull'Italia, sulla mafia e sulla politica. Si tratta di riflessioni spesso aspre, formulate con un tono a tratti severo che rivelano una visione precisa e partecipe della realtà e allo stesso tempo denunciano la necessità di un presente e un futuro più giusti. La natura di tali confidenze fa della La linea della palma il romanzo di un uomo ma anche quello di un Paese e della sua mentalità. In primo luogo la mentalità mafiosa e paramafiosa di cui Camilleri parla senza remore e senza reticenze, facendo propria la metafora sciasciana della "linea della palma" che sale sempre più verso il nord della penisola e dell'Europa intera. Il tutto in una conversazione mai malinconica, che indulge con affetto alle espressioni dialettali; un dialogo divertito e divertente che non dimentica però di raccontare il volto amaro e violento dell'amata Sicilia.
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