L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
La riproposta di uno tra i principali documenti della critica storico-artistica contemporanea.
La riproposta de La linea analitica dell’arte moderna di Filiberto Menna, con un’ampia prefazione dell’autore che raccoglie e discute gli interventi e le riflessioni che il libro suscitò fin dalla sua apparizione, testimonia della fortuna e della vitalità di un testo che può essere annoverato tra i principali documenti della critica storico-artistica contemporanea. Oggetto del libro è lo studio sistematico dei rapporti tra idea, esecuzione e opera: un tema centrale del lavoro tanto del critico che dell’artista, in anni in cui la pratica dell’arte si accompagna costantemente ad una riflessione su di essa, mentre l’opera tende a perdere i suoi tradizionali significati espressivi o rappresentativi per assumere sempre piú il valore astratto e convenzionale di ricerca linguistica. È questa caratteristica che distingue – secondo Menna – la vera arte moderna da quella solo cronologicamente contemporanea , e impone al critico l’abbandono di un metodo di ricerca strettamente storico per una diversa formalizzazione del campo d’indagine che privilegi un approccio in chiave strutturalista al linguaggio dell’arte. Una modernità che Menna legge e analizza in movimenti artistici del nostro tempo quali la Narrative Art, l’Art-Language e l’arte concettuale, ma riconosce anche nei grandi antecedenti storici di questi fatti contemporanei: in Albers e Moholy-Nagy, nel neoplasticismo e nel suprematismo, nell’iperrealismo e in Magritte, e, ancora, in Duchamp, Boccioni, nel cubismo e nell’opera di Seurat e Cézanne; istituendo, in tal modo, la «linea analitica dell’arte moderna».
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Letto per un esame di "Fenomenologia dell'arte contemporanea". Un saggio ricco, pastoso di termini e illuminante. Menna attua una sorta di excursus che come base ha lo studio analitico dei rapporti che intercorrono tra Idea, Esecuzione e Opera da Seurat a Kosuth. Interessante!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La riproposta de La linea analitica dell'arte moderna di Filiberto Menna, con un'ampia prefazione dell'autore che raccoglie e discute gli interventi e le riflessioni che il libro suscitò fin dalla sua apparizione, testimonia della fortuna e della vitalità di un testo che può essere annoverato tra i principali documenti della critica storico-artistica contemporanea. Oggetto del libro è lo studio sistematico dei rapporti tra idea, esecuzione e opera: un tema centrale del lavoro tanto del critico che dell'artista, in anni in cui la pratica dell'arte si accompagna costantemente ad una riflessione su di essa, mentre l'opera tende a perdere i suoi tradizionali significati espressivi o rappresentativi per assumere sempre piú il valore astratto e convenzionale di ricerca linguistica.È questa caratteristica che distingue - secondo Menna - la vera arte moderna da quella solo cronologicamente contemporanea, e impone al critico l'abbandono di un metodo di ricerca strettamente storico per una diversa formalizzazione del campo d'indagine che privilegi un approccio in chiave strutturalista al linguaggio dell'arte.Una modernità che Menna legge e analizza in movimenti artistici del nostro tempo quali la Narrative Art, l'Art-Language e l'arte concettuale, ma riconosce anche nei grandi antecedenti storici di questi fatti contemporanei: in Albers e Moholy-Nagy, nel neoplasticismo e nel suprematismo, nell'iperrealismo e in Magritte, e, ancora, in Duchamp, Boccioni, nel cubismo e nell'opera di Seurat e Cézanne; istituendo, in tal modo, la «linea analitica dell'arte moderna».
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore