L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo è un libro che tutti gli italiani dovrebbero leggere, non tanto per conoscere una serie di errori e misfatti compiuti da magistrati, che sono uomini normali e fra i quali è logico che ci siano cafoni, arrivisti ed anche corrotti e delinquenti, ma per capire come gli organi di autogoverno della magistratura siano consapevoli del proprio potere, che utilizzano spesso al di là delle leggi e delle regole della Costituzione e di conseguenza agiscano spesso senza applicare ai colleghi le regole che valgono per i comuni cittadini. Cito alcuni semplici esempi: un magistrato ha contribuito a ritardare una sentenza di 26(!) anni, senza fare nient, per cui lo Stato è stato costretto a pagare una multa di 22.300 euro: lui non ha pagato niente ed ha subito una semplice censura. Lo stesso trattamento è stata applicato a chi ha tenuto due imputati agli arresti domiciliari per 428 giorni oltre il lecito ed a chi ha tenuto in carcere in custodia cautelare un imputato per 51 giorni in più di quanto consentito dalla legge. Stefano Zurlo ha fatto un ottimo lavoro di ricerca, ma, forse anche per “allungare” il testo lo ha infarcite di considerazioni e commenti non sempre appropriati, come quello di come abbia potuto entrare nella magistratura quello che ha fatto foto pedopornografiche alle nipotine (e che dopo il fatto è stato immediatamente sospeso dalle sue funzioni e dallo stipendio).
Ho letto con molta attenzione il libro ricavandone alcune impressioni. Primo: a loro tutto è consentito e purtroppo quelli onesti e per bene che fanno questa bellissima professione restano danneggiati da una fama negativa. Secondo: i disciplinari che giungono a conclusione sono evidentemente pochi e tra questi poche le decisioni di condanna anche per fatti molto gravi. Terzo: l’esposizione estrema dei giudici reca senz’altro disdoro all’immagine che di queste figure dovrebbe essere percepita dal mondo esterno. Quarto: mi sembra che siano maggiormente perseguite le donne che oggi sono la maggioranza dei magistrati, forse perché più ingenue? In conclusione questo libro mi ha lasciato l’amaro in bocca ma anche il convincimento che è solo una piccolissima parte della realtà.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore