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La prima metà del libro è un po' noiosa, la seconda molto frizzante. Di Baiamonte avevo letto diversi raccontini nelle raccolte di gialli Sellerio, questa è la prima sua avventura ed è quella in cui conosce Rosa, che diventerà poi la sua compagna. Come detto la prima parte è noiosa: Baiamonte deve recuperare cinque libri che il padre di una signora-bene palermitana, che fu anche suo professore di lettere alle superiori, aveva prestato ad amici e che ora, lui morto la famiglia vorrebbe riavere. Fra tentativi più o meno andati a buon fine e infinite partite a scopone con gli amici si dipana la prima parte. Poi si inizia la seconda: Baiamonte deve dimostrare l'infedeltà di una donna che, guarda caso, è la stessa che gli ha chiesto la restituzione dei libri del padre. Ma due giorni dopo il presunto amante della signora viene ammazzato in strada: delitto mafioso. Qualcosa che fa scattare nella mente di Baiamonte una lampadina: la faccenda è complicata. Il nostro detective si trova immischiato in una guerra di mafia, perché il vero amante della donna è un boss mafioso ricercato da anni. E sia il marito della donna, un facoltoso dentista, sia l'amico d'infanzia di Baiamonte, anche lui facoltoso imprenditore, sono dentro questa guerra. A Baiamonte resta la soddisfazione di aver sbrogliato la matassa e di aver finalmente trovato l'amore.
Ho accolto con piacere quest'altra opera di Gian Mauro Costa, perché mi ha fatto ritornare un'altra volta agli ahimè lontanissimi tempi dell'Università. Quando sento Corso Olivuzza i miei ricordi vanno a quegli anni. Ma torniamo a "Il libro di legno" che ho trovato molto ben scritto e di lettura piacevolissima: la figura di Cristina, anzi della Creatura, non è di quelle che si possono facilmente dimenticare. Lo stile è scanzonato (un esempio: "Il litorale era delimitato da una serie di aiuole che svolgevano il civico dovere di raccoglitori d’immondizia, escrementi canini e profilattici"). insomma una lettura piacevole in questo tempo di vacanze.
Nonostante una parte centrale un po' ripetitiva, la lettura è piacevole. L'autore, che non conoscevo, sa scrivere e delinea bene i personaggi
Recensioni
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Segue una strada tutta sua, questo giallista palermitano che nulla deve ai più affermati compagni di scuderia, Camilleri e Carofiglio, pur avendo in comune con il primo una sapiente dimestichezza con il siciliano parlato e con il secondo una conoscenza di prima mano delle più recenti mutazioni del mondo del crimine organizzato e delle sue propaggini. Il punto di partenza dell'intreccio è così chandleriano da sfiorare il pastiche: un'elegantissima signora dei quartieri alti irrompe, con una proposta d'indagine, nella casereccia routine di un investigatore cinquantenne di basso rango, Enzo Baiamonte, che integra i sempre più magri guadagni della sua professione di elettrotecnico con qualche lavoretto per un avvocato di dubbia fama. Affascinato da colei che in cuor suo ribattezza, con timida idolatria, "La Creatura", Baiamonte accetta un incarico che sembra di tutto riposo: recuperare i libri prestati ad alcuni conoscenti dal padre defunto della donna, rispettato professore di un liceo cittadino. Ma, proprio come in un copione di Chandler o di Ross Mcdonald, la banalità della ricerca presenta risvolti insospettati, e il riluttante Baiamonte si trova coinvolto in un dramma che affonda le radici nella corruzione dell'intera realtà cittadina. Costa riesce a conferire a questo dramma spessore e credibilità, situandolo in un contesto sempre concreto e riconoscibile. I luoghi della sua Palermo dalle villette-fortino dei nuovi ricchi, alla spiaggia di Mondello odorosa di gelsomini e di ciambelle fritte, dalle palazzine anonime di Borgo Nuovo alle botteghe dei vicoli che hanno conosciuto giorni migliori hanno un colorito singolarmente autentico; proprio come i frammenti di memoria che a ogni passo riconducono Baiamonti agli anni della sua giovinezza, tra le pagine stazzonate di qualche saggio di Lukàcs e le foto di ragazze dai lunghi capelli che ricordano "le vecchie copertine dei dischi di vinile".
Mariolina Bertini
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