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Ho dovuto far sedimentare i pensieri, le emozioni, tutto il buio che ho ingoiato con queste pagine. Un buio vischioso, amaro e tagliente, nero come l'infinita malvagità di cui sono capaci gli uomini. Buio e luce. Sì, perché è la resistenza dell’anima che diventa luce... fortissima, persistente, accecante. E' stata una lettura dura e faticosa, lenta, che ha richiesto riflessione e raccoglimento. Grande la bravura di Ben Jelloun... capace di generare poesia anche testimoniando l'inferno.
Ho dovuto far sedimentare i pensieri, le emozioni, tutto il buio che ho ingoiato con queste pagine. Un buio vischioso, amaro e tagliente, nero come l'infinita malvagità di cui sono capaci gli uomini. Buio e luce. Sì, perché è la resistenza dell’anima che diventa luce... fortissima, persistente, accecante. E' stata una lettura dura e faticosa, lenta, che ha richiesto riflessione e raccoglimento. Grande la bravura di Ben Jelloun... capace di generare poesia anche testimoniando l'inferno.
"Il 10 luglio 1971 un commando militare irrompe nella residenza estiva del re del Marocco. Il colpo di stato fallisce. I soldati che hanno preso parte alla missione vengono rinchiusi in una prigione nera come un nido di talpe, sepolti nelle tenebre per diciott'anni". Amo molto Ben Jelloun, il più celebre tra gli scrittori marocchini viventi (anche se da anni ormai vive a Parigi). Ogni suo libro mi accompagna in un mondo affascinante ed oscuro che sento molto vicino. "Creatura di sabbia" per me è un capolavoro. "Il libro del buio" è una perla. ha una forza narrativa dirompente. La storia di un uomo - condannato a morire lentamente - che trascorre 18 anni della sua vita in un buco alto 150 cm e lungo 300 cm, senza vedere mai la luce e senza perdere la ragione è incredibile. La sua ricerca interiore, la scelta di eliminare i propri ricordi e di concentrarsi sulla sopravvivenza in condizoni disumane, scegliendo per sè un disciplina ferrea e crudele, ti lascia senza fiato. Gli unici viaggi nella memoria personale sono fatti per riesumare dai ricordi i libri letti da ragazzo... per rileggerli dalla mente a se stesso ed agli altri compagni di prigionia. Quelle letture nella memoria come il bacio ad un lapis dopo quindici anni di "astinenza", sono un pugno che ti stringe il cuore per un lettore innamorato della scrittura come me. E' un libro forte, sentito, che scandaglia tutti i sentimenti possibili e ti porta a riflettere sul significato della libertà di vivere, comunque sia.
Recensioni
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