(Praga 1928) scrittore e drammaturgo ceco. Esordì come scrittore per l’infanzia (Nero e bianco, 1950, nt) e come giornalista, poi si affermò come poeta con una serie di raccolte (Versi e canti, 1952, nt; Tempo di amore e di lotta, 1954, nt) che incontrarono i gusti della gioventù praghese. Dai primi anni Cinquanta si è dedicato soprattutto al teatro, esordendo con Il buon canto (1952, nt), a cui sono seguiti molti lavori apprezzati per il coraggio delle posizioni assunte sui problemi più scottanti della società ceca, come il culto della personalità o la libertà d’espressione (Notti di settembre, 1956, nt; Addio tristezza, 1958, nt; La terza sorella, 1961, nt; La guerra delle salamandre, 1963, nt; La guerra al terzo piano, 1970, nt; Povero assassino, 1972, nt; Roulette, 1976, nt). K. è stato uno dei protagonisti della primavera praghese: dallo scontro con l’inesorabile meccanismo burocratico del partito è nata una delle sue opere più riuscite, Il libro bianco (1978, nt), pubblicato all’estero. Tra i romanzi, La carnefice (1979), il satirico Le idee di Santa Chiara (1982, nt), La mia donna e il suo uomo (1998, nt), La lunghezza d’onda dietro Kiel (2000, nt), L’assassino delle vedove (2003).