(Pechino 1934) scrittore e saggista cinese. Uno dei più apprezzati scrittori cinesi contemporanei, presidente dell’Associazione degli Scrittori, fu ministro della cultura (1986) e si dimise nell’89 per non voler condannare la protesta di Tiananmen. Suscitò controversie nel 1955 con il romanzo breve È arrivato un giovane nell’unità di organizzazione: le osservazioni sugli apparati burocratici cinesi gli costarono sette anni di internamento in un campo di rieducazione del Xinjiang. Tornato alla scrittura alla fine degli anni Settanta, vi ha introdotto numerose innovazioni, come il flusso di coscienza. Nelle sue opere resta preminente la riflessione sulla vita politica della Cina contemporanea, ma sono temi ricorrenti anche l’idealismo della giovinezza, il diritto di amare, la crudeltà della lotta politica, la riconciliazione con il sé dell’età matura, analizzati con intensa partecipazione personale e acuta introspezione psicologica. Fra le sue opere più significative: Lunga vita alla giovinezza (1953, nt), Saluto bolscevico (1979, nt), Farfalla (1980, nt), Figure intercambiabili (1980) e Dura la pappa di riso, signor Wang Meng! (1994).