Giangiacomo Feltrinelli (1926-1972), editore, attivista e partigiano, dopo l’esperienza della lotta armata durante la guerra con il nome di battaglia Osvaldo e l’adesione al Partito comunista, nel 1948 iniziò a raccogliere documenti sulla storia del movimento operaio gettando le basi di quella che sarebbe diventata la Fondazione Feltrinelli, e nel 1954 fondò la casa editrice che porta il suo nome. Autori come Pasternak, Tomasi di Lampedusa, Blixen, Borges, Lessing, Grass, furono tra i primi pubblicati dalla neonata Feltrinelli, che molto spesso fu il primo veicolo attraverso cui le opere di questi scrittori arrivarono in Italia e al grande pubblico. Dopo aver sposato Inge Schoenthal nel 1960, si recò a Cuba nel 1964, dove Fidel Castro gli affidò Il diario in Bolivia di Che Guevara, ancora un titolo di punta della casa editrice. A partire dal 1969, dopo la strage di Piazza Fontana e le sue pesanti conseguenze, sviluppò la convinzione che fosse in atto una vera e propria “strategia della tensione” (fu tra i primi a usare questa formula) e scelse perciò la clandestinità; fondò nel 1970 i Gap (Gruppi d’azione partigiana), un gruppo paramilitare comunista, e nel frattempo affidò la gestione della casa editrice a Inge. Morì in circostanze ancora non chiarite a Segrate, e il suo corpo venne ritrovato ai piedi di un traliccio dell’alta tensione. Nel 2012 la casa editrice ha pubblicato, insieme alla Fondazione Feltrinelli, tre scritti dell’editore: Contro l’imperialismo e la coalizione delle destre, Persiste la minaccia di un colpo di stato in Italia! e Estate 1969. Fonte immagine: sito editore Feltrinelli.