(Magdeburgo 1878 - Ascona 1945) drammaturgo tedesco. Avviato dal padre all’attività commerciale, risiedette a lungo in Argentina e in Spagna. Era già un famoso autore teatrale quando decise di dedicarsi interamente alle lettere (1921). Nel 1933 fu incluso tra gli scrittori proscritti dal nazismo. Nel 1938 emigrò in Svizzera. Scrisse circa settanta lavori teatrali di vario genere: farse, commedie, riviste, tragedie. Il suo primo successo fu il dramma I cittadini di Calais (Die Bürger von Calais, 1914), in cui riprese un argomento storico, spersonalizzando espressionisticamente i personaggi e facendone altrettanti emblemi. Seguirono Dalla mattina fino a mezzanotte (Von Morgens bis Mitternachts, 1916), il cui protagonista muore sulla croce in un clima di esaltato simbolismo cristologico, e Gas (1918-20), che preannuncia in visioni estatiche la distruzione del mondo a opera di un capitalismo sfrenato. Ai dialoghi di Platone si rifà il dramma Alcibiade salvato (Der gerettete Alkibiades, 1920). Fra le altre opere ricordiamo il dramma antimilitarista Il soldato Tanaka (Der Soldat Tanaka, 1940) e la trilogia ellenica in versi Drammi greci (Griechische Dramen, postuma, 1948). K. si distingue tra gli autori del teatro espressionista per l’abilità, spinta sino al virtuosismo, nel creare tensioni dinamiche. Il suo è un teatro di tendenza, sia nella denuncia esplicita (del militarismo, dell’alienazione capitalistica ecc.), sia nella ricerca metafisica di una liberazione totale dell’uomo.