nato a Venezia nel 1861, fu prima sottotenente e poi tenente del 1° Reggimento granatieri. Nel 1900 fu promosso maggiore e destinato al comando del battaglione 29° Reggimento fanteria Pisa e successivamente alla docenza presso la Scuola militare di Modena fino al 1910, anno in cui venne promosso colonnello e assunse il comando del 66° Reggimento fanteria Valtellina. Nel 1915 fu destinato al comando della Brigata Napoli che lasciò presto per una posizione ausiliaria. Con lo scoppio del conflitto, tuttavia, tornò in servizio assumendo il comando della Brigata Salerno che fu costretto a lasciare nell’ottobre dello stesso anno per via di un provvedimento di esonero. Allontanato dal fronte, si occupò delle vicende belliche da un punto di vista storico, assumendo posizioni fortemente critiche nei confronti della gestione cadorniana del conflitto. Nel 1925 pubblicava a Torino la sua opera principale sulla guerra, Il disegno di guerra italiano, che doveva rappresentare un autentico punto di riferimento per i critici di Cadorna.