(Berlino 1773-98) scrittore tedesco. Amico e collaboratore di L. Tieck, fece parte insieme a lui del circolo dei primi romantici a Jena. Le sue opere sono quasi tutte contenute nelle due raccolte pubblicate anonime dall’amico Tieck: Effusioni sentimentali di un monaco amante dell’arte (Herzensergiessungen eines kunstliebenden Klosterbruders, 1797) e Fantasie sull’arte per amici dell’arte (Phantasien über die Kunst für Freunde der Kunst, postume, 1799), che esercitarono una grande influenza sulla poetica del movimento romantico. I saggi, le meditazioni, le fantasie contenute nelle due raccolte sono forse il primo compiuto esempio di critica romantica. La religione della bellezza di W. affonda le sue radici nelle correnti pietistiche e nella lezione classica di Winckelmann (artisti ideali sono per W. i greci e Raffaello, l’unico artista che, secondo Winckelmann, sia degno di essere messo al loro fianco); e approda a una visione dell’arte come dono divino ed effusione estatica, di cui la pittura e la musica sono esempi più puri che non la poesia, per l’inadeguatezza della parola a rendere l’ineffabile.