Scrittore, poeta, traduttore e glottoteta italiano. Nato da famiglia nobile, si laurea in Lingua e Letteratura Russa all'Università di Firenze nel 1932. In gioventù frequenta la cerchia degli ermetici e collabora a «Letteratura» e «Campo di Marte». Landolfi esordisce come narratore nel 1937 col racconto umoristico e concettuale Dialogo dei massimi sistemi. Alimentato da infinite suggestioni letterarie (da Rabelais a Gogol' passando per i simbolisti...), il discorso narrativo di Landolfi verte soprattutto sull'incontro-scontro tra istinti e ragione, tra consapevolezza e inconsapevolezza, registrato con ironia e e lirismo. Tra i successivi libri di narrativa ricordiamo Il mar delle blatte e altre storie (1939), La pietra lunare (1939), Racconto d'autunno (1947, da cui sarà tratto un film), Ottavio di Saint Vincent (1958, premio Viareggio), Rien va (1963), Le labrene (1974) e A caso (1975, premio Strega). Ha scritto anche opere di poesia, tra le quali Viola di morte (1972) e Il tradimento (1977, premio Viareggio), e un volume di critica letteraria: Gogol' a Roma (1971). Per il teatro ricordiamo Landolfo VI di Benevento (1959), Scene della vita di Cagliostro (1963), Faust '67 (1969). Landolfi è considerato uno dei massimi scrittori del Novecento: in Italia le sue opere sono pubblicate presso Adelphi. Da ricordare che Italo Calvino, che apprezzava particolarmente il suo lavoro, ha curato un'antologia di racconti landolfiani nel 1982.