Paolo Isotta (Napoli, 1950) ha insegnato dal 1971 al 1994 Storia della Musica nei Conservatori di Torino e Napoli. Dal 1974 ha esercitato la critica musicale: per cinque anni al «Giornale» e trentacinque al «Corriere della Sera».
A ottobre del 2015 ha abbandonato quest’attività per dedicarsi allo studio, alla lettura e a scrivere libri.
Tra i suoi libri: Protagonisti della musica (Longanesi 1988), I sentieri della musica (Mondadori 1979), La virtù dell'elefante (Marsilio 2014), Altri canti di Marte (2015), Otello: Shakespeare, Napoli, Rossini (Napoli 2016), Paisiello e il mito di Fedra (Napoli 2016), Il canto degli animali (Marsilio 2017) e San Totò (Marsilio 2021).
A settembre 2017 gli è stato attribuito il Premio Isaiah Berlin alla carriera. Fuori della musica le sue passioni erano la letteratura latina, con Lucrezio, Virgilio, Livio e Tacito al vertice, la storia romana, Petrarca, Gibbon, Manzoni, Leopardi, D’Annunzio, Flaubert, il teatro popolare in lingua napoletana e i film di Totò.