(S. Martinho da Auta 1907 - Coimbra 1995) scrittore portoghese. Di famiglia contadina, dovette emigrare, ancora adolescente, in Brasile, dove lavorò per alcuni anni. Ritornato in patria, riprese gli studi e si laureò in medicina, esercitando poi la professione a Coimbra. È autore di racconti (Montagna, Montanha, 1941, nt; Strada, Rua, 1942, nt), romanzi (Vendemmia, Vindima, 1945, nt), drammi (Terra ferma, Terra firme, 1941, nt; Mare, Mar, 1941, nt), poesie (Il secondo libro di Giobbe, O outro livro de Job, 1936, nt; Orfeo ribelle, Orfeu rebelde, 1958, nt) e, inoltre, di un singolare Diario (Diário, 12 voll., 1941-78, nt) e di un romanzo autobiografico in cinque volumi, La creazione del mondo (A criação do mundo, 1937-1981, nt). Osteggiato dal regime di Salazar, condusse un’esistenza austera e isolata, ponendo al centro delle sue riflessioni il tema della resistenza, non solo alla dittatura ma anche alla mediocrità e ai «propri demoni». Nella sua opera, tra le più rilevanti del Novecento portoghese, ha fornito una precisa e aspra testimonianza della situazione sociale del suo paese.