(Charmes, Vosgi, 1862 - Neuilly-sur-Seine 1923) scrittore francese. Nel vasto ciclo romanzesco Il culto dell’io (Le culte du moi, 1888-91) - segnato da uno stile armonioso e sensuale - contrappose al razionalismo borghese una concezione aristocratica e mistica della personalità. In seguito B., che nel frattempo s’era accostato alla politica fino a diventare deputato, si fece sostenitore del più ardente nazionalismo, che espresse nei termini di una retorica pesantemente conservatrice: i suoi interventi nei giornali «La Cocarde» e «Le Drapeau» furono rilevanti soprattutto durante l’affare Dreyfus. In un nuovo ciclo narrativo, Il romanzo dell’energia nazionale (Le roman de l’énergie nationale, 1897-1902), propose un ampio affresco della società francese soffocata dalla corruzione della classe politica e dall’impotenza della democrazia parlamentare. Più persuasivi i romanzi Colette Baudoche (1909) e La collina ispirata (La colline inspirée, 1913), in cui il nazionalismo si traduce in appassionata difesa della tradizione francese e cattolica. Esenti da precise preoccupazioni ideologiche sono invece le testimonianze e impressioni di viaggio, tra le quali spicca Il sangue, la voluttà, la morte (Du sang, de la volupté, de la mort, 1894). Ideologicamente torbida e confusa, e oggi assai ridimensionata, l’opera di B. ha tuttavia esercitato un non trascurabile influsso sul gusto letterario del Novecento francese.