Martin Walser è stato uno scrittore tedesco. Esordì nel Gruppo 47. Dopo un inizio secondo schemi narrativi collaudati in Un aeroplano sopra la casa (Ein Flugzeug über dem Haus, 1955) e Matrimoni a Philippsburg (Ehen in Philippsburg, 1957), Walser si rivela narratore originale e inconfondibile in Dopo l’intervallo (Halbzeit, 1960). Il suo protagonista, ciarliero assertore e vittima della società dei consumi, sarà al centro di altri due romanzi, L’unicorno (Das Einhorn, 1966) e La caduta (Der Sturz, 1973). Le prose successive (Al di là dell’amore, Jenseits der Liebe, 1976; Un cavallo in fuga, Ein fliehendes Pferd, 1978; Lavoro dell’anima, Seelenarbeit, 1979; La casa dei cigni, Das Schwanenhaus, 1980) rappresentano storie di uomini perdenti, sullo sfondo di una critica sferzante della società del miracolo economico. Nel lavoro teatrale Il cigno nero (Der schwarze Schwan, 1964) Walser affronta temi politici legati al passato nazista; in Il signor Krott a grandezza più che naturale (Überlebensgross Herr Krott, 1964) la realtà del capitalismo contemporaneo, mentre La rappresentazione della scrofa (Sauspiel, 1975) analizza in chiave storica i meccanismi di un movimento antirivoluzionario. Tra le opere successive si segnalano le prose Dorle e Wolf (Dorle und Wolf, 1987), La difesa dell’infanzia (Die Verteidigung der Kindheit, 1991), Una fonte zampillante (Ein springender Brunnen, 1998, nt) e le opere teatrali Scene dal secolo XIX (Szenen auf den Jahrhundert, 1982), La sberla (Die Ohrfeige, 1986). I romanzi più recenti affrontano il tema della vecchiaia e dell’erotismo, coniando un linguaggio ibrido denso di forestierismi: I viaggi di Messmer (Messmers Reisen, 2003), L’istante dell’amore (Der Augenblick der Liebe, 2004). W. è autore anche di saggi: Confessioni a rate (Geständnis auf Raten, 1986), Sulla Germania (Über Deutschland reden, 1988), La gestione del nulla (Die Verwaltung des Nichts, 2004, nt).
Martin Walser si è spento il 28 luglio 2023 a Überlingen.