Oratore, scrittore e uomo politico romano. Nato da famiglia equestre imparentata con quella di Mario, ebbe dal padre e con il fratello Quinto un'eccellente educazione filosofica e retorica a Roma. Nell'81 a.C pronunciò la sua prima orazione, "Pro Quinctio". Nel 75 fu nominato questore e operò per un anno nella Sicilia occidentale. Nel 70 compose le famose orazioni "Verrine" contro Caio Verre, accusato di concussione in Sicilia. Eletto console nel 63, ebbe una parte importante nella denuncia e nella sconfitta della congiura di Catilina, e si vantò nelle "Catilinarie" di aver salvato Roma. Accusato di essersi comportato illegalmente, fu esiliato nel 58 e potè ritornare a Roma, con tutti gli onori, solo un anno dopo. In seguito si dedicò a scrivere le sue opere maggiori: "De oratore" (55), "De republica" (51). Dal 51 al 50 fu console in Cilicia.
Le opere di Cicerone a noi pervenute sono molto numerose. Delle circa cento orazioni da lui composte, ne rimangono cinquantotto. Tra le opere retoriche: "De inventione", "De oratore", "Brutus", "Orator", "De optimo genere oratorum", "De republica".
Tra le opere filosofiche: "De finibus bonorum et malorum", "Tusculanae disputationes", "Academica", "De officiis", "De natura deorum", "De fato", "Laelius de amicitia". Di stile più vivace e colloquiale sono le "Lettere", quasi un migliaio, pubblicate già alla fine del secolo I a.C.
Da: "Enciclopedia della letteratura", Garzanti, 2003