Luigi Meneghello è stato un narratore italiano. I suoi romanzi (Libera nos a Malo, 1963; I piccoli maestri, 1964; Pomo pero, 1974; Fiori italiani, 1976; Bau-sète!, 1988) restituiscono luoghi della memoria e della vita quotidiana, in una prosa personale, caratterizzata da un impasto linguistico che nasce dal dialetto (ricostruito con cura filologica) e da sapienti innesti di modi gergali, idiotismi, neologismi: tutte forme che risultano di grande efficacia nel disegno psicologico. È anche autore di numerosi libri di saggistica, che spaziano da argomenti autobiografici (Jura, 1987) al panorama letterario contemporaneo (Rivarotta, 1989; Che fate, quel giovane?, 1990; Quaggiù nella biosfera. Tre saggi sul lievito poetico delle scritture, 2004), e di studi sulla tradizione dialettale (Maredè, maredè, 1991). Tra le opere più recenti: Il dispatrio (1993), Promemoria (1994), Il turbo e il chiaro (1996), La materia di Reading e altri reperti (1997). Nei tre volumi delle Carte (Anni sessanta, 1999; Anni settanta, 2000; Anni ottanta, 2001) ha raccolto aforismi, appunti, note diaristiche, progetti e fantasie della sua carriera letteraria.
Fonte immagine: copertina del volume Opere scelte edito da Mondadori