(Châlons, Mayenne, 1864 - Parigi 1910) scrittore francese. Fu, nel 1890, tra i redattori del «Mercure de France», la celebre rivista dei simbolisti. Dopo aver pubblicato una raccolta di novelle, Delitto al paese (Crime de village, 1888), seguita dai caustici racconti di Sorrisi forzati (Sourires pincés, 1890), scrisse un impegnativo romanzo Lo scroccone (L’écornifleur, 1892), storia di un intellettuale fallito. Del 1894 è la sua opera più celebre, Pel di carota (Poil de carotte), poi adattato a commedia, che gli conquistò una solida fama, confermata da racconti e atti unici in cui R. manifestò la sua straordinaria capacità d’osservazione, il suo pacato pessimismo, l’acutezza dell’osservazione psicologica. Se Pel di carota è il racconto di un’infanzia infelice, l’atto unico Il pane casalingo (Le pain du ménage, 1899) è un’agra rappresentazione della mediocrità coniugale. Molto apprezzate per la loro limpida concisione furono anche le epigrammatiche Storie naturali (Histoires naturelles, 1896), un «album» di animali domestici e selvatici disegnati con affettuosa ironia. Il Diario (Journal), uscito postumo nel 1926, è una miniera di notazioni psicologiche e di vita letteraria. Scrittore introverso, di fondo melanconico, R. è soprattutto un delizioso stilista, dalla scrittura casta e insieme ambigua, perennemente scissa fra umorismo e abbandono sentimentale.