(Colonia 1907 - Tubinga 2001) scrittore tedesco. Di origine ebraica, docente all’università di Lipsia, intellettuale scomodo di sinistra, lasciò nel 1963 la RDT. Studioso della letteratura di lingua tedesca e comparatista, ha attraversato con la sua intelligenza critica tutto il Novecento tra Est e Ovest. Esponente di un’impostazione storiografica di stampo marxista, ma privata di ogni forma di dogmatismo, non ha mai tradito la sua concezione militante dell’impegno artistico, come testimoniano un libro dedicato agli emarginati - ebrei, donne e omosessuali - (I diversi, Außenseiter, 1975) e la raccolta di lezioni Letteratura vissuta (Gelebte Literatur, 1987). Frequentatore del «Gruppo 47», conobbe molti degli autori di cui ha scritto (T. Mann, H. Hesse, B. Brecht, G. Grass, E. Fried). È autore di numerosi saggi sul romanticismo e i suoi classici (Goethe e Schiller), su Büchner e Wagner, uniti dal leitmotiv del precario ruolo sociale di tutti i grandi letterati tedeschi (La coscienza infelice. Storia della letteratura tedesca da Lessing a Heine, Das unglückliche Bewusstsein. Zur deutschen Literaturgeschichte von Lessing bis Heine, 1986, nt).