(Treviso 1895-1969) scrittore italiano. Affascinato dalle esperienze più diverse (fu commerciante, mercante d’arte, libraio, avvocato) e soprattutto dalla libera vita di mare, espresse le sue qualità poetiche nei racconti, nei libri di ricordi e nelle corrispondenze giornalistiche, più che nei romanzi. La sua produzione narrativa va da Il porto dell’amore (1925), ristampato nel 1928 col titolo Al vento dell’Adriatico, a Gente di mare (1928), ai racconti di Un gatto attraversa la strada (1955, premio Strega), a Attraverso il tempo (1968) e ai postumi Diario 1951-1964 (1969) e Il sereno dopo la nebbia (1974). Tra i saggi, Capricci italiani (1952), Mio sodalizio con De Pisis (1954) e La virtù leggendaria (1957). C. fu scrittore d’istinto, che consegnò alla pagina l’esperienza di una vita trascorsa come meravigliosa, felice avventura. Il maggiore esempio della sua capacità di rappresentare il reale con acuta sensibilità visiva è Giorni di guerra (1930), dove egli trascrive con efficacia le impressioni più elementari dell’esistenza che scorre nelle ore di sole e di vento, nella fatica e nel riposo.