Politico e rivoluzionario cubano.
È stato primo ministro di Cuba dal 16 febbraio 1959 fino all'abolizione della carica, avvenuta il 2 dicembre 1976 ed è stato, dal 3 dicembre 1976 al 18 febbraio 2008, Presidente del Consiglio di Stato e Presidente del Consiglio dei Ministri.
Castro è stato il leader della rivoluzione cubana contro il regime di Fulgencio Batista, rovesciato in seguito a una guerriglia durata due anni con un esercito eterogeneo e male armato (i cosiddetti "barbudos"), che si asserragliò sulla Sierra e da lì lanciò le proprie azioni di sabotaggio e combattimento
Dopo la fallita invasione della Baia dei Porci da parte degli Stati Uniti d'America, ha instaurato un governo legato all'Unione Sovietica, l'ha guidato ininterrottamente anche quando l'URSS è implosa, lasciando Cuba in balìa di sé stessa e stritolata da un embargo decennale imposto dai vicini Stati Uniti.
Cuba ha giocato un ruolo internazionale più importante di quanto potrebbero lasciar intuire le dimensioni geografiche, demografiche ed economiche; questo è stato soprattutto a causa della sua posizione strategica e della vicinanza geografica agli Stati Uniti d'America.
Castro è figura controversa: i detrattori lo considerano un dittatore nemico dei diritti umani, mentre i suoi sostenitori lo considerano un liberatore dall'imperialismo e sottolineano i progressi sociali che egli ha promosso a Cuba.
È noto anche con l'appellativo di Líder máximo, pare attribuitogli quando (il 2 dicembre 1961) dichiarò che Cuba avrebbe adottato il Comunismo in seguito allo Sbarco della Baia dei Porci a sud dell'Avana, un fallito tentativo degli Stati Uniti di rovesciare il governo cubano: nel corso degli anni Castro ha rafforzato la popolarità di quest'appellativo.
Il 18 febbraio 2008, dopo 49 anni di presidenza, Fidel Castro ha dichiarato che non avrebbe accettato una nuova elezione alla Presidenza del Consiglio di Stato e del consiglio dei Ministri.