(Königsberg 1776 - Berlino 1822) scrittore e musicista tedesco. Rimasto orfano assai presto, fu avviato dallo zio alla carriera giudiziaria. Studiò diritto, ma si sentiva attratto dalla letteratura, dalla musica, dalla pittura. La carriera di magistrato lo portò a Glogau, in Slesia, a Berlino e più tardi a Varsavia. Fu, per H., un periodo di attività febbrile: si divideva fra gli impegni d’ufficio, l’organizzazione di un’orchestra e la composizione di opere e sinfonie, ma non per questo rinunciava a grandi bevute nelle osterie. Perso il posto in seguito all’occupazione di Varsavia da parte dei francesi, si trasferì a Berlino (1807) e poi a Bamberg (1808-13), occupandosi di critica musicale e di regia teatrale. A Bamberg ebbe anche un posto di direttore d’orchestra. Appartiene a questo periodo il suo tempestoso amore per Julia Marc. Nel 1814 riprese la professione di magistrato. Seguirono gli anni letterariamente più intensi della sua vita.Già nel 1808 aveva scritto un bizzarro racconto, Il cavaliere Gluck (Ritter Gluck); l’anno seguente era apparso il primo dei frammenti di Kreisleriana, I dolori musicali del direttore d’orchestra Johannes Kreisler (Johannes Kreislers, des Kapellmeisters, musikalische Leiden), raccolta di schizzi, fantasie, appunti critici dell’immaginario compositore Kreisler, «alter ego» dello stesso H., genio musicale che conosce la virtù redentrice della musica ma rischia di venir travolto dalla sua forza demoniaca. Nel 1815 uscirono le Fantasie alla maniera di Callot (Fantasiestücke in Callots Manier), fra le quali famosissima La pentola d’oro (Der goldene Topf), storia fantastico-grottesca di uno studente, Anselmo, strappato alla realtà borghese dalla malìa di un mondo incantato, popolato di esseri irreali e bizzarri, scaturito dalla sua stessa ansia di evasione. Del 1815-16 è il romanzo Gli elisir del diavolo (Die Elixiere des Teufels), dove compaiono motivi assai cari a H.: sdoppiamento della coscienza, follia, telepatia. Due anni dopo apparvero i Notturni (Nachtstücke), tra i quali è incluso uno dei suoi racconti più angosciosi, L’uomo della sabbia (Der Sandmann); nel 1819-21 I fedeli di San Serapione (Die Serapionsbrüder), raccolta di novelle a cornice, il cui titolo richiama il club creato, più nell’immaginazione che nella realtà, da H. con gli amici Chamisso e Fouqué a Berlino. Memorabili sono qui le novelle: Madamigella di Scudéry (Das Fräulein von Scudéry) e Il consigliere Krespel (Rat Krespel), capolavoro di perfetta fusione fra elementi patetici e grotteschi. Sulla figura del compositore Kreisler, H. tornò con una singolare e frammentaria autobiografia romanzata Punti di vista e considerazioni del gatto Murr sulla vita nei suoi vari aspetti e biografia frammentaria del maestro di cappella Johannes Kreisler su fogli di minuta casualmente inseriti (Lebens- Ansichten des Katers Murr nebst fragmentarischer Biographie des Kapellmeisters Johannes Kreisler, 1820-22). Del 1821 è il racconto La principessa Brambilla (Prinzessin Brambilla); del 1822, l’anno della morte, Mastro Pulce (Meister Floh).Nei racconti di H. viene operato un radicale capovolgimento: inconcepibile, assurda è la realtà concreta; nulla di più naturale, invece, dei sogni, delle magie, di una follia che fa cadere ogni schermo all’intuizione delle più segrete verità psicologiche. L’opera di H., inquietante trascrizione poetica di un’attività fantastica e allucinatoria, ebbe una fortuna immensa. Per gli scrittori francesi dell’Ottocento (Baudelaire, Nodier, Balzac) essa incarnò il vero spirito romantico tedesco. Anche i racconti di Poe e le prime opere di Dostoevskij testimoniano del suo influsso. J. Offenbach trasse ispirazione dalla vita e dall’arte di H. per l’opera I racconti di Hoffmann.