"Attore italiano. Ancora giovanissimo debutta a teatro e nel 1924 è già secondo comico nella compagnia di G. Molasso. Subito dopo è con I. Bluette e, infine, con W. Osiris, regina indiscussa del varietà. Al cinema esordisce timidamente nel 1933 con Aria di paese di G. De Liguoro, ma deve aspettare sei anni prima di riapparire sul grande schermo e ottenere il successo con Imputato, alzatevi e Lo vedi come sei... lo vedi come sei?, ambedue del 1939, per la regia di M. Mattoli e su sceneggiatura (in particolare il secondo) di F. Fellini. Infermiere accusato per errore di un omicidio nel primo, milionario burlone a spese dei propri parenti nel secondo, nei due film M. ha la possibilità di mettere in grande evidenza la sua maschera di innocente, credulone e malinconico che si rifà a non pochi comici – nazionali e non – del periodo del muto. Volto da bambino e ciuffo tirabaci che penzola eternamente sugli occhi, nel primo dopoguerra conquista le platee italiane (teatrali e cinematografiche) con i suoi modi dolci e arrendevoli, la sua aria di buono e di persona qualunque che ha sempre bisogno dell’aiuto degli altri per potersela cavare (Come persi la guerra, 1947; L’eroe della strada, 1948; Come scopersi l’America, 1949; Il monello della strada, 1950, tutti di C. Borghesio). In seguito si disperde in mille brevi caratterizzazioni in film a episodi e nei primi anni ’60 è spesso spalla di Totò. Si dedica poi alla televisione e al teatro, anche perché il cinema non riesce più a sfruttare il suo personaggio dall’aria candida e bonacciona."