(Hesdin, Artois, 1697 - Courteuil, Chantilly, 1763) scrittore francese. Abate benedettino, ebbe un’esistenza inquieta e avventurosa; lasciato l’abito, fuggì in Inghilterra e in Olanda; fu in prigione per truffa. Fondò il periodico «Le Pour et le Contre» e scrisse più di 100 volumi; molte le sue traduzioni dall’inglese (Pamela e Clarissa Harlowe di Richardson nel 1742 e nel 1751) e le opere di erudizione, tra le quali spicca la voluminosa collezione della Storia generale dei viaggi (Histoire générale des voyages, 1740-59). Fra i suoi romanzi ricordiamo Il filosofo inglese o Storia di M. Cleveland (Le philosophe anglais ou histoire de M. Cleveland, 1732-39), Il decano di Killerine (Le doyen de Killerine, 1735-40), la Storia di una greca moderna (Histoire d’une grecque moderne, 1740), splendida analisi degli oscuri tormenti della gelosia, e soprattutto Le memorie e avventure di un uomo di qualità (Mémoires et aventures d’un homme de qualité, 1728-31), il cui settimo volume contiene La vera storia del cavalier Des Grieux e di Manon Lescaut (La véritable histoire du chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut, 1731), più nota con il titolo abbreviato di Manon Lescaut, indiscusso capolavoro della narrativa di tutti i tempi, descrizione sobria, realistica e insieme ricca di sentimento, della passione di un uomo per una donna tenera e inarrivabile, affettuosa ma libera (una esemplare figura da commedia, laddove Des Grieux è un personaggio tipicamente tragico): il tutto sullo sfondo di una società autoritaria, sorda alle ragioni del cuore. Con il suo clima avventuroso e la sua ambiguità tra il dichiarato moralismo e l’inno a una passione già romantica che, di fatto, percorre ogni pagina, il racconto ebbe vasta eco e un’immensa fortuna, ispirando fra l’altro le opere liriche di J. Massenet (1884) e di G. Puccini (1893).Autore estremamente contraddittorio, P. appartiene a un tempo al secolo classico, autoritario e cattolico, e al secolo dei lumi, libertino, individualista e preromantico. Egli visse direttamente le tensioni fondamentali della sua epoca, dal crollo della grande illusione assolutista di Luigi XIV alla breve euforia libertineggiante della reggenza, al lento affermarsi dei nuovi valori borghesi: coscienza religiosa e speranze illuministiche attraversano così, in drammatica conflittualità e in reciproca sopraffazione, l’intera sua opera.Del P. scrittore di romanzi la critica contemporanea si sta occupando sempre più intensamente: a indicare la complessità della sua narrativa, una definizione recente parla di «opera postclassica, mescolanza di elementi barocchi, classici, romantici e naturalistici». In ogni caso, è indubbia l’incidenza profonda di P. sul tessuto ancora incerto del romanzo francese nella prima metà del Settecento: romanesque e realismo, analisi psicologica dell’irrazionale e irrazionalismo concorrono a costruire strutture narrative e operazioni linguistiche inedite per il genere, aprendo nuove, concrete possibilità destinate a influenzare gli scrittori successivi, da Rousseau a Sénancour, da Mercier a Sade.