(Sarzana, La Spezia, 1895 - Viareggio 1971) linguista e critico italiano. Tenne la cattedra di storia della lingua italiana dell’università di Roma. Fu condirettore del «Giornale storico della letteratura italiana» e della collezione di classici dell’editore Ricciardi. Allievo di E.G. Parodi, esordì con un’esemplare edizione di Testi fiorentini del Dugento e dei primi del Trecento (1926). Successivamente le sue indagini mirarono a conciliare insegnamento crociano e tradizione positivistica: significativi, in questa direzione, i saggi Le origini dell’italiano letterario e la soluzione manzoniana del problema della lingua dopo G.I. Ascoli (1929), Tradizione e poesia nella prosa d’arte italiana dalla latinità medievale a G. Boccaccio (1934), Momenti di storia della lingua italiana (1950). Nel ’54, dietro suggerimento di B. Croce, raccolse e presentò alcuni studi di L. Spitzer (Critica stilistica e storia del linguaggio). I suoi scritti principali sono ora riuniti nel volume Italiano antico e moderno (postumo, 1975).