(Messina 1927 - Roma 2005) anglista e americanista italiano. Accademico dei Lincei, insegnò a Bari e Milano prima di essere professore emerito dell’Università «La Sapienza» di Roma; alla sua passione didattica diede la valenza di un impegno civile e politico. Fondatore degli studi americani nell’università italiana, fu tra i primi ad accogliere le letterature postcoloniali come terreno di ricerca e di insegnamento. Ideò e condusse, dal 1991, il «Laboratorio Shakespeariano» del Piccolo Teatro di Milano. I suoi interessi primari sono stati il teatro e la traduzione, nell’ambito della quale si segnalano il progetto dell’integrale del «canone» shakespeariano, cui lavorò fino all’ultimo (sono uscite 21 traduzioni), oltre alle traduzioni di S. Johnson, Boswell, Trollope, Hawthorne, James. Tra i numerosi saggi, per la letteratura inglese: Il dramma pre-shakespeariano (1957), Lettura del Macbeth (1969), Ritratto di Enobardo (1971), Strehler e Shakespeare (1992), Il fuoco e l’aria: quattro studi su «Antonio e Cleopatra» (1995), La grande conchiglia. Due studi su «La tempesta» (2002); per la letteratura americana: Realismo e simbolismo (1957), La ricerca del vero (1961), Il diavolo nel manoscritto (1974), Un rapporto col mondo (1976). Saggi di più vasto orizzonte sono: Il testo e la sua performance (1986), Per una critica imperfetta (1992), L’eroe tragico moderno. Faust, Amleto, Otello (1996), Eduardo e Shakespeare. Parole di voce e non d’inchiostro (2003), Le orme di Prospero: le nuove letterature di lingua inglese: Africa, Caraibi, Canada (2004).