(Cockermouth, Cumberland, 1770 - Rydal Mount, Westmorland, 1850) poeta inglese.La vita L’aver passato l’infanzia e la prima giovinezza nel Lake District - a contatto con la natura che sentì sempre amica e bellissima - segnò indelebilmente la storia intima e i versi di W., la cui opera rappresenta, per più motivi, uno dei vertici della poesia inglese.Rimasto orfano di padre e di madre, venne affidato alla tutela di due zii. Frequentò un’ottima «grammar school» nel centro rurale di Hawkshead e poi il Saint John’s College di Cambridge. Si laureò nel 1791; nel 1792 soggiornò in Francia, dove, per l’influsso dell’amicizia con Michel de Beaupuy e dell’amore per Annette Vallon (dalla quale ebbe una figlia alla fine del 1792), il giovane W. stava per unirsi al partito dei girondini. La sua brusca partenza per l’Inghilterra fu certo imposta dalla famiglia. Ma l’esperienza rivoluzionaria stava già sfociando in una delusione, che divenne ancora più amara per W. (fervente seguace del comunismo anarchico di W. Godwin) di fronte alle stragi del Terrore e all’evoluzione espansionistica e aggressiva della politica estera francese.Nel 1795 egli si stabilì con la sorella Dorothy nel Dorset, a Racedown, e incontrò S.T. Coleridge. Ne nacque un sodalizio leggendario, perché se da un lato Coleridge chiarì all’amico la natura della sua vocazione poetica, W., col suo temperamento risoluto e riflessivo, agì da stimolo e guida al poeta e all’uomo Coleridge. Nel 1797 W. e Dorothy andarono a vivere vicino a Coleridge, ad Alfoxden Park nel Somerset. In questo «annus mirabilis», tra il 1797 e il 1798, i due amici scrissero le Ballate liriche (Lyrical ballads, pubblicate anonime nel 1798), in blank verse, oggi considerate il manifesto del romanticismo inglese. Nel 1799 si stabilì con Dorothy nel Lake District a Grasmere, nel Westmorland, e nel 1802 sposò un’amica della sua adolescenza, Mary Hutchinson. Gli anni tra il 1805 e il 1815 furono segnati dal distacco di W. da Coleridge e dalla sua crescente propensione ad adottare punti di vista conservatori. Nel 1813 ottenne un impiego statale, come «distributore di francobolli per il Westmorland», e si stabilì definitivamente a Rydal Mount. Nel 1843 venne nominato «poeta laureato».Le opere Le prime opere poetiche di W., a parte alcuni versi giovanili, sono Una passeggiata di sera (An evening walk, 1793) e Scene descrittive (Descriptive sketches, 1793): entrambe in distici eroici, risentono dei moduli poetici settecenteschi. Dal sodalizio con Coleridge nacquero, come si è detto, le Ballate liriche: la prima edizione comprendeva diciannove liriche di W., tra le quali la famosa Abbazia di Tintern (Lines written above Tintern Abbey). Nel 1798 scrisse anche Peter Bell (pubblicato nel 1819) e una delle sue opere più importanti, Preludio (The prelude, completato nel 1805 e pubblicato postumo nel 1850), poema autobiografico in cui W. descrive la formazione della sua vita spirituale e poetica, e che nelle intenzioni doveva essere l’introduzione a un poema filosofico dal titolo Il recluso (The recluse), del quale fu pubblicata anche un’altra parte, Escursione (The excursion, 1814). Tra le sue opere maggiori si ricordano inoltre: Poesie in due volumi (Poems in two volumes, 1807), in cui compaiono alcuni componimenti famosi come Ode all’immortalità (Ode to immortality), Ode al dovere (Ode to duty), La mietitrice solitaria (The solitary reaper); e La bianca colomba di Rylstone (The white doe of Rylstone, 1807, ma pubblicata nel 1815), poesia narrativa in sette canti che anticipa la «maniera» tarda di W., rappresentata in particolare dai Sonetti ecclesiastici (Ecclesiastical sonnets, 1821, pubblicati nel ’22).La poetica e lo stile La forza rivoluzionaria che urgeva in Coleridge e W. all’epoca in cui vennero scritte le Ballate liriche si tradusse in un’intensità poetica che colloca questi versi ben oltre l’importanza storica del loro apparire. Se Coleridge giustifica con la Ballata del vecchio marinaio l’antica lettura che vede nelle Ballate l’inizio del movimento romantico in Inghilterra, W. da parte sua elaborava una lirica senza la quale non vi sarebbe stata la moderna poesia inglese: egli apportava infatti uno straordinario rinnovamento del linguaggio, e operava contemporaneamente un radicale spostamento della tematica, in ciò facendosi interprete di quanto accadeva in Europa, sul piano sia letterario sia sociale. W. capovolse completamente il concetto di poetic diction (linguaggio o dizione poetica) e trasformò anche la concezione della funzione della poesia, che venne a identificarsi con l’espressione dell’emozione del poeta (si ricorda che W. stesso definì la propria poesia come «emozione rivissuta in tranquillità»). I versi austeri, purissimi, delle odi del primo periodo trasmettono al lettore, con forza immutata nel tempo, la vertigine data dal «guardare fissamente» e dall’evocare istanti che sono vivibili da tutti, e quotidianamente, ma che solo il poeta è in grado di captare con precisione. L’emozione visiva dell’Abbazia di Tintern giustifica pienamente l’affermazione di W. secondo la quale la vista è il più dispotico dei sensi.L’altro aspetto di W., quello meditativo e severo, pur presente in tutte le sue opere, domina nel suo periodo più tardo; esso coincide con l’abbandono degli ideali rivoluzionari per un pacato ma totale conservatorismo. Shelley e Browning parlarono perciò con profondo rammarico della loro «guida perduta». D’altra parte in W. la poesia si identifica con l’ispirazione e nessuno come lui è stato così alieno dal mero esercizio stilistico: è quindi facilmente individuabile, nella sua vicenda poetica, un trapasso di scrittura e di contenuti che alcuni critici spiegano con l’adeguamento consapevole di W. al rarefarsi dei momenti di percezione visionaria, cui corrisponde il deliberato privilegiare il significato morale della propria visione.