(Mons-en-Baroeul, Lilla, 1926) scrittore francese. Vicino alle posizioni del nouveau roman pur senza apparentarsi ad alcuna scuola, costruisce le sue opere su descrizioni della realtà volutamente impersonali e minuziose fino all’ossessione, attente al fluire del tempo o alla simultaneità degli eventi, alle trasmutazioni lente della coscienza, alle infinite sfaccettature degli oggetti: i quali alludono (con la loro spessa presenza) a nascoste verità, «dialogano» con il soggetto-uomo e ne sollecitano, da complici o da persuasori, la trasformazione etica. Aperto alle influenze della grande letteratura del Novecento (per esempio, Joyce e Proust), B. ha sperimentato via via diverse tecniche narrative e stilistiche, come il racconto in seconda persona plurale, esemplificato da La modificazione (La modification, 1957), la scomposizione dei piani narrativi, praticata in L’impiego del tempo (L’emploi du temps, 1956) o come una sorta di equivalente letterario del «collage», che caratterizza Mobile (1962, nt) e Descrizione di San Marco (Description de San Marco, 1963). Importante, per lucidità d’indagine, la sua produzione saggistica (Saggio sui Saggi, Essai sur les Essais, 1968, nt, dedicato a Montaigne; Repertorio, I-V, Répertoire, I-V, 1960-83; Dialogo con trentatré variazioni di Ludwig van Beethoven, Dialogue avec trente-trois variations de Ludwig van Beethoven, 1971, nt). A partire dagli anni Settanta la poesia sembra occupare un posto sempre maggiore nella produzione di B.: dall’onirismo di Materia di sogni, I-IV (Matière de rêves, I-IV, 1975-81, nt) fino a Commiati, I-II (Envois, I-II, 1980-83, nt).